OVNI – OVN 0002 CD/LP – 2019
Alexandra Grimal: sax tenore, sax soprano, sax sopranino, voce, composizioni, testi
Lynn Cassiers: voce, elettroniche live, testi
Marc Ducret: chitarra elettrica, chitarra soprano, voce
Nelson Veras: chitarre
Jozef Dumoulin: Fender Rhodes, elettroniche live
Benoit Delbacq: pianoforte
Stéphane Galland: batteria
Apprendiamo come Naga sia termine mitologico designante superiori esseri in parte umani in parte con caratteri di serpente, il cui culto si è anticamente espresso presso l’Induismo e parte del Buddhismo; raffigurati in varie guise, è particolarmente la loro incarnazione a sette teste di rettile ad ispirare la presente aggregazione in settetto, affollata ed articolata come certe nuove formazioni à la Mary Halvorson, ad esempio, e rispetto alle vedute della grande consorella la musicalità qui espressa non manca d’affinità pur esplicitando, sul piano delle energie e del soundscape, espressioni alquanto distinte .
Già soggetto di una nostra esaustiva intervista, apprezzata non solo quale solista ma anche quale leader e co-leader (non è impallidito il segno autorevolmente lasciato entro un quartetto con grandi veterani quali Lee Konitz, Gary Peacock e Paul Motian, né esperienze di segno più marcatamente free al fianco di talenti quali Tyshawn Sorey o Todd Neufeld), ampiamente avvezza alla disciplina d’ensemble anche per la militanza nell’Orchestre National de Jazz, la sassofonista ed autrice Alexandra Grimal perviene ad un nuovo opus a propria firma nell’estensione di un doppio album per circa 90 minuti di libera espressione e a progettuale edificazione.
Concretizzato su disco a seguito di un perfezionamento on stage di circa un quinquennio entro diversi festival jazz d’oltralpe, Naga si estende in sette stanze sonore traenti titolo da mitologie ed altri mondi simbolici e immaginativi, con evidenti correlati con il carattere metafisico e a tratti arcano espresso da alcuni tratti della collettiva musicalità, alternante fitta strutturazione a passaggi di sfuggente astrattezza, a netta vocazione teatrante (ed inscrivibile in un più articolato pabulum d’iniziative animate dalla stessa Grimal), con un tangibile impianto cameristico (che ricordano vecchie partecipazioni ad alcuni progetti in casa Mélisse music) entro una poliedrica operazione chiamante a raccolta la complicità creativa di motivati confratelli.
Alterni e differenziati gli apporti delle voci e dei testi poetici, interagenti e cadenzati con le individualità strumentali entro una complessa o viceversa ariosa tessitura polifonica: le sortite d’ancia della titolare ne disvelano il nitido pedigree bop, ma anche le vigorie free e l’apertura idiomatica ad altre guise formali, facenti della sassofonista regista inter pares entro un affresco dinamico primariamente intessuto di sinergie: l’incedere classicheggiante del piano, il brulicare avant-garde delle elettroniche, la setosa agilità o il furore metallico della chitarra, la spinosa scultoreità del drumming, le escursioni di polpa rock del basso elettrico, le cangianti esternazioni vocali sono tutti elementi in collisione e funzionali alla complessiva resa spettacolare e, pur rilevando il valore di un canovaccio compositivo di partenza, è questo una prescindibile piattaforma di partenza da cui in libertà si dipartono le energie dei singoli per conformarsi in composite interazioni.
Il nuovo, articolato progetto della talentuosa Alexandra Grimal ne conferma naturali aperture e peculiare sentire musicale, come espresso nelle già assortite discografia e collaborazioni, rilasciando un’opera dalla fruibilità non immediata ma persistente entro un profilo spiccatamente trans-gender.
Link di riferimento:
Sito web: www.alexandragrimal.com
Video: vimeo.com/120606813
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