Intakt Records – CD 311 – 2018
Elliott Sharp: chitarra-basso 8 corde, sax soprano, elettroniche, samples
Zeena Parkins: arpa elettrica
Bobby Previte: batteria
Esperienza la cui genesi data oltre un trentennio fa, passando per una lunga eclisse all’incirca decennale ma a tutt’oggi vitale e produttiva, Carbon rappresenta entro la creatività dell’ecelettico Elliott Sharp un modulo per certi versi ottimale nel veicolarne vedute e pulsioni generative, non circoscritte per respiro ed ambizioni alla scena downtown newyorkese: già condensata presso l’etichetta elvetica in triplo album, l’importante The Age of Carbon, sintesi e ponderosa ed importante di discografia e profilo creativo, l’avventura adesso prosegue nella ripresa di un momento live alla fine degli anni 2000, completata da nuove registrazioni ed aggiustamenti, proponendo della band un nucleo strumentale comprendente l’eccellente drummer avant-garde Bobby Previte, che naturalmente apporta quanto maturato nelle sue eversive partnership, probabilmente meno ovvia in tale tipologia di cimento la presenza dell’arpa, in tal senso riscattata dalle arti di Zeena Parkins, progettualmente votata a re-immaginare lo strumento come “macchina sonora d’illimitate capacità” e calata dinamicamente entro ripiegamenti e increspature del collettivo sound.
Esordendo nelle tensioni implacabili della febbrile Analemma (per cui si scorge se non un debito, quanto meno una correlazione formale con Hendrix e le più veementi espressioni dei Crimson), proseguendo nelle tensioni energetiche ad elevata temperatura di Perihelion, nei climi destrutturati della pulsante ed eccentrica Orrery, nei panorami da violento caos primordiale di Aurora, si perviene alle atmosfere da deriva galattica nella conclusiva meditazione elettrica di Anthelion.
Dello sperimentante pluristrumentista e creativo si confermano i fondamentali tematici già alla base di precedenti progetti: così come in passato si sono applicate ad esempio speculazioni a partire da astrazioni matematiche, è la volta di investire concettualmente sulla “solarità” nominale, di fatto anche tematica e ispirativa: conferendo spiccata enfasi programmatica alle eruzioni solari e relative implicazioni energetiche, tra turbolenze cosmiche e scosse di un parallelo avant-rock, il Lato Oscuro (e fremente) dell’eterodossa fusion contemporanea si fa avanti e s’esterna lungo un arduo bilanciamento tra anti-logica formale e potente tensione comunicativa.
Link di riferimento:
Sito web: www.elliottsharp.com
Video: www.youtube.com/watch?v=glxJibBef0c
Pagina Soundcloud: https://soundcloud.com/intaktrecords
Segui Jazz Convention su Twitter: @jazzconvention