7DMedia 1911 – 2019
Manuel Pasquinelli: batteria, composizioni
Michael Gilsenan: sassofono
Maja Nydegger: tastiere
Markus Ischer: chitarra
Andi Schnellmann: basso elettrico
Giovane ma non acerba formazione d’oltralpe di cui si è regolarmente seguito le progressioni, AKKU Quintet dall’area di Berna prosegue con coerenza formale a dispensare le collettive vedute circa l’alchimia ritmico-melodica che ne ha già costituito la distintiva fisionomia.
Tre precedenti sortite discografiche (Aeon, Molecules e Stages of Sleep, in ordine di prossimità) ne definivano i caratteri, da sintetizzarsi entro un filante mix di trasparenti logiche fusion, innervate da segni del contemporaneo post-prog: la dominanza di quest’ultimo fa i conti anche con già rilevate morfologie Ambient, ed il tutto riesce bilanciato da ampie articolazioni jazzy e pulsazioni ritmiche di genuina ascendenza pop-rock, seppure in guise trattate entro personali soluzioni.
Dunque caratteri e meccaniche della band bernese si riconfermano all’iniziale Largo, che si struttura per aggregazione progressiva acquisendo quindi slancio e swingante corpo, avvicendandosi alle cineserìe piuttosto letterali nelle frenesie dell’animata Made in China, palestra di iterative trovate d’impianto circolare; passo decisamente frenato e strutturazione quasi impalpabile per la nebbiosa Breeze, dominata dalle figurazioni del basso, laddove l’eponima Depart è segnata da maggiori ruvidità di sound nel bilancio dell’album, che perviene all’epilogo nelle capricciose ondulazioni di Cyan.
L’orientamento verso il panorama jazz particolarmente si palesa negli interventi e nella fraseologia del sax, in cui s’avvertono influenze idiomatiche alquanto “british” (sia pure nel doppio versante jazz-rock) così come le vocazioni rockeggianti s’incorporano (non in esclusiva) nel tagliente carattere fusion della chitarra; a cementare il sound, tastiere-giocattolo il cui carattere timbrico non osta all’imbastitura coloristica del soundscape (cui consensualmente concorre la sezione ritmica), non sottraendo vita propria al mélange operato dal quintetto, che lungo cinque misure di ripresa live in studio rinsalda il complesso delle soluzioni già espresse.
Non si rilevano insomma apprezzabili segni di svolta alla complessiva fisionomia musicale della band elvetica, che ancora si forgia nel post-minimalismo espresso per modularità, di semplice leggibilità nelle iterazioni di cellule melodiche brevi ed in lievitazione progressiva grazie al denso groove, e nei cui essenziali stilemi si torna a riscontrare sintetico dinamismo e non poca ispirazione onirica.
Link di riferimento:
Sito web: www.akkuquintet.com
Pagina Bandcamp: akkuquintet7d.bandcamp.com/album/depart
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