Erlend Apneseth Trio with Frode Haltli – Salika, Molika

Erlend Apneseth Trio with Frode Haltli - Salika, Molika

Hubro Music – CD/LP 2521 – 2019



Erlend Apneseth: violino Hardanger

Frode Haltli: fisarmonica

Stephan Meidell: chitarra baritono, sampling, elettroniche

Øyvind Hegg-Lunde: batteria, percussioni





«Il folk passato incontra il folk futuro» secondo il programma: parola anche di Frode Haltli, preziosa co-star del terzo album della giovane formazione Hardanger-centrata, di cui abbiamo positivamente apprezzato l’impegno musicale nel recente, secondo album Åra e che progettualmente estende la propria traiettoria, non carente in impattante interplay ed elettroacustiche alchimie.


Nelle trame dei presenti materiali, oltre all’ancestrale quanto rustica nobiltà del tradizionale violino del titolare, la chitarra baritono ed il lavorìo di elettroniche Stephan Meidell, d’indipendente profilo autoriale, le frenesie percussive del fidato Øyvind Hegg-Lunde, naturalmente l’estrosa inventiva del fuoriclasse di mantice e tasti Frode Haltli, s’incorporano in più passaggi alcune voci di repertorio, appartenenti a tre locali figure musicali (Audun Takle, Karen Hatleberg e Harald Takle, giusto per la cronaca) innestate sull’ulteriore apporto di registrazioni ambientali e campionature, secondo formule non certo nuove ma contributive all’articolazione d’insieme, qui però caratterizzata proprio da questa insolita connessione con altri tempi, secondo il leader, «a riunire passato e presente in una notevole sinergia di fonti.»


Trame sottili e fissurazioni sonore introducono con modalità alquanto criptiche e remote la musicalità in Mor Song, che si dipana con quieto carattere preludendo all’animazione della materia musicale nell’eponima Salika, Molika, introdotta da un fiabesco cantato su nastro e che prende corpo grazie al pizzicato di Apneseth e al più deciso respiro della fisarmonica, dando il via al compatto ensemble nel configurare un movimento breve ma netto nel corpo danzante e nella dimensione circolare.


Prende i suoi tempi a partire da un gracile e sferragliante intro la vivace e via via più movimentata Cirkus, di sobrio colore ma notevole forza nell’acquisire capriccioso dinamismo; l’ancestrale e misterica Pyramid non denuncia disagi nell’accostarsi ad un genuino spirito medievalesco, trans-temporale nel conciliare spirito del passato e contemporanea ecologia della mente. Con non poca bizzarrìa, in Takle ancora una voce d’archivio azzarda (con modalità magari non esemplari) un cantato percussivo Konnakol, ma non è che l’avvio di una movimentazione collettiva che con colore e calore anima un melting vivido (che potrà ricordare non alla lontana certi mélanges di gusto euro-mediorientale alla Jon Balke) e di possente corpo ritmico.


Le trame rarefatte dell’introduzione si ripropongono nella levantina Solveren, preparando l’epilogo dell’eterea, conclusiva Kirkengangar, che più che il carattere ecclesiale del titolo assume quello di una contemplazione universale dal metallescente respiro.


Il correlato teaser conferirà utili dettagli sulla preparazione del lavoro, sviluppato lungo una raccolta di sette brani d’estensione in fondo contenuta, ma che esalta la riuscita e coinvolgente sinergia di peculiari talenti, artefici di un corpus musicale poco ammiccante e non certo concessivo, ma di singolare fascino e per l’orecchio attento di fruibile progettualità.




Link di riferimento:

Sito web: www.erlendapneseth.com

Teaser Video: www.youtube.com/watch?v=2QJPWvaSyn4

Pagina Bandcamp: erlendapnesethtrio.bandcamp.com/album/salika-molika




Segui Jazz Convention su Twitter: @jazzconvention