Frode Haltli – Border Woods

Frode Haltli - Border Woods

Hubro Music – CD/LP 2613 – 2019



Frode Haltli: accordion 

Emilia Amper: nyckelharpa

Håkon Stene: percussioni 

Eirik Raude: percussioni





Arcano (così come ancestrale) appaiono (e risuonano) quali principali parole-chiave dell’operazione, pescante ancora una volta, com’è nel repertorio e nelle strategie del titolare, fedelmente ancorato al proprio retaggio, pur sempre aperto e trattato con sottile visionarietà “open”.


Dalle prime figurazioni sonore del lavoro diremmo che questo potrebbe fronteggiare, per segni ed ispirazioni, il grande affresco Passing Images (ECM, 2007) e pur non potendo qui contare sull’apporto vocale e strumentale di personalità quali Maja S. Ratkje e Arve Henriksen (allora più o meno esordienti) le risultanti creative qui non riescono impoverite o in minore. Cosicché dal mantice, ormai magistralmente governato da Frode Haltli, si dipanano alcune determinanti linee-guida di una musicalità completata dalla presenza timbrica e di carattere della nickelharpa, strumento di forte rappresentanza della tradizione vivente, per un’ennesima occasione funzionalmente incorporata entro un programma di libera forma, sulla quale convergono gli assortiti talenti percussivi.


Distante dalla possanza orchestrale “globale” del precedente collettivo Avant Folk, il nuovo album se ne differenzia ulteriormente dispensando la più raccolta formazione anche in una variabile serie di duo, combinando in base alle esigenze del singolo brano, nulla togliendo alla maggior forza ed al convincente impatto dei passaggi in pieno quartetto.


Luci fioche nell’apertura di Wind through aspen leaves, segnate dalla metallica temperie dei cimbali e persistente entro un carattere introiettivo e misterioso; morfologie marcate e più seduttivi tratti danzanti nell’animato e pittoresco tempo di giga in Mostamägg Polska, percorsa idiomaticamente dalla fascinosa nickelharpa di una principesca Emilia Amper, cui s’accoda con differente carattere formale il respiro ondulante dell’accordion, in un passaggio scandito da lamine e percussioni lignee di virulenta animazione ritmica, entro un clima virtualmente atemporale. La dimensione acquea di questo passaggio cede il passo in acustico a poliritmie cangianti (Wood and Stone), rintocchi da orologeria capricciosi nella costruzione di un intrigante passaggio di non poco spunto naturalistico; pacifico ed intimistico il raccoglimento espresso in Taneli’s Lament, preludente all’estesa articolazione di Valkola Schottis, introdotto con incorporea delicatezza dal sospiro del mantice, guadagnando quasi insensibilmente corpo nel convocare in un nuovo passaggio di danza il partner strumentale ad arco e tasti e la sezione percussiva in estrema sobrietà effettistica.


Epilogo di tratto evocativo in Quietly the language dies, aperto da elaborate figurazioni del registro medio-grave della nickelharpa in austero dialogo con sezioni sottili della timbrica della fisarmonica, toccando con delicatezza un acme misurato per chiudersi con gradualità verso lo spegnimento di ogni passione.


Tutti organici ed operanti relativamente in sottrazione, i quattro attori palesano di ben conoscere la valenza delle fonti e tradizioni ispirative, cosicché l’introduttivo motto “Musica arcaica da chissà dove” suona piuttosto come un vezzo, agito in modo alquanto sornione ma fattivo ad opera di un quartetto dalle efficaci sintonie.




Link di riferimento:

Sito web: www.frodehaltli.com

Teaser Video: www.youtube.com/watch?v=tomb7qMbbKA

Pagina Bandcamp: frodehaltli.bandcamp.com/album/border-woods




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