Mimmo Campanale – Thoughts In Progress

Mimmo Campanale - Thoughts In Progress

GrooveMaster Edition – 2019






Mimmo Campanale: batteria

Fabrizio Bosso: tromba

Giuseppe Todisco: tromba, flicorno

Mike Rubini: sax alto, sax baritono

Mario Rosini: pianoforte, tastiere, voce

Domenico Cartago, Beppe Fortunato: pianoforte, tastiere

Nico Stufano, Pasquale Buongiovanni: chitarra

Gianluca Luisi: vibrafono

Paolo Romano, Luca Alemanno: contrabbasso

Savio Vurchio: voce

Carolina Bubbico: arrangiamento archi







Mimmo Campanale, batterista di grande esperienza e bravura, in Thoughts in progress si esprime da leader e compositore, profili che ne completano la sua figura di musicista a tutto tondo dedito non solo al jazz. Questo suo nuovo progetto contempla una formazione allargate che annovera le punte avanzate del jazz pugliese. La musica suonata esprime un jazz aggiornato, contemporaneo, con inflessioni che prevedono sortite nel campo del soul, della fusion di qualità, del funky e dell’elettronica. Già partendo dalla title track, con i suoi richiami sixty amplificati da soluzioni orchestrali, si riesce a percepire l’ampio raggio d’azione del pensiero creativo di Campanale che in un solo contesto varia più volte l’azione sonora introducendo prima un solo di sax e poi un break di chitarra, sempre in solo. Cambio di giro con il secondo brano, intitolato Ozone, e ci ritroviamo in piena atmosfera soul con Fabrizio Bosso che scava in profondità perlaceo e Rosini che agita le tastiere in tandem con Campanale. Non mancano ballad come la bluesy 1980, scritta da Campanale e interpretata con intensità da Cartago al pianoforte e Buongiovanni alla chitarra. Vurchio introduce e conduce con il canto una versione animista e modernista di Every time we say goodbye. Thoughts in progress prosegue nella direzione indicata dal leader. La strada non è priva di sorprese come nel rock digitale di Video Game e nel futuribile e sperimentale Afrorism. Giustamente un progetto fascinoso e interessante non può che non chiudersi con una Rebirth: è forse un cambio di marcia nella carriera di un bravo e avventuroso batterista?




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