Jazzit – 2019
Stefano Falcone: pianoforte
Ilaria Capalbo: contrabbasso
Giuseppe D’Alessandro: batteria
Il piano trio e Lennie Tristano. Con questi due punti di partenza – importanti e significativi, ingombranti per i riferimenti già presenti nella storia del jazz e stimolanti proprio per il confronto con le soluzioni tracciate nel corso degli anni – Falcone, Capalbo e D’Alessandro danno vita ad un lavoro di assoluta solidità, capace allo stesso tempo di rispettare le tradizioni del jazz e di affermare la voce del trio.
In Back Home si aggiungono anche le esperienze dei tre singoli musicisti, lo sguardo alle atmosfere dal jazz scandinavo e la matrice mediterranea – presente in filigrana e gestita con assoluta parsimonia ma cifra caratteristica nell’esposizione melodica e nell’approccio dei tre. Una visione, soprattutto, rivolta a dare una concreta compattezza alle varie anime del trio e svolgere il discorso complessivo con coerenza. Con questi “strumenti”, il trio affronta un materiale complesso e lo restituisce agli ascoltatori con forza espressiva, cercando di mettere in luce ogni volta le caratteristiche più interessanti, di utilizzare spigoli e contrasti come spunti creativi, di dare respiro e consistenza alle melodie.
Nelle otto tracce del lavoro – cinque di Lennie Tristano e tre originali, proposti dai tre componenti del trio – si instaura così un dialogo, da una parte, tra i punti di partenza e la scrittura del grande pianista italo-americano e, dall’altra, le tensioni dell’attualità, un’attitudine contemporanea e la voglia di esprimere il proprio mondo. Un dialogo fluido dove il trio dispone i vari elementi con accuratezza e con consequenzialità. Le strade proposte da Tristano nella sua musica diventano il punto di partenza per il ragionamento del Kosmos Trio. La pacata andatura di 317 East 32nd St. rappresenta lo spunto per rapportarsi con la dimensione più classica del piano trio e per approdare alla rilettura proposta da Holism, tema composto da Falcone. Le volute ipnotiche di Lennie’s Pennies e le atmosfere dilatate di Line Up aprono la strada al confronto con le derive più moderne di questo format e con le esperienze europee più recenti, un percorso ripreso poi in Strömmar, brano firmato da Capalbo. La propulsione ritmica di certe pagine tristaniane viene ripresa da Hadiyya, composizione di D’Alessandro. La libertà formale di Digression / Detour offre lo spunto ai tre musicisti di esplorare gli aspetti più squisitamente timbrici del loro dialogo, oltre che ispirare ulteriori rimandi alle stagioni vissute dal jazz di ricerca, tanto negli Stati Uniti che in Europa.
In generale, in tutto il disco, Falcone, Capalbo e D’Alessandro riescono a dare intensità e rigore ad una prova discografica che, come si diceva in apertura, si misura con una buona porzione della storia del jazz e della musica di improvvisazione: otto tracce proposte con personalità ed equilibrio, trovando i riferimenti nelle pagine proposte da Lennie Tristano e, naturalmente, dai tantissimi musicisti che negli anni hanno affrontato il piano trio per portarli poi nel proprio mondo espressivo in maniera incisiva e asciutta.
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