Linda May Han Oh – Aventurine

Linda May Han Oh - Aventurine

Biophilia Records – BREP0014 – 2019





Linda May Han Oh: contrabbasso, basso elettrico

Greg Ward: sax alto, sax soprano

Fung Chern Hwei: violino

Sarah Caswell: violino

Bennie Von Gutzeit: viola

Jeremy Harman: violoncello

Matt Mitchell: pianoforte

Chess Smith: batteria, vibrafono



ospite: Invenio in Aventurine, Rest Your Weary Head Part 1, Rest Your Weary Head Part 2, The Sirens Are Wailing:

Gian Slater: voce, direttore

Louisa Rankin, Josh Kyle, Andrew Murray, Jonathan Skovron: voci




Aventurine è un disco di incontri e stratificazioni. Nelle quattordici tracce, Linda May Han Oh propone una prospettiva musicale del tutto particolare, un luogo di convergenza tra jazz e mondo classico, tra reminiscenze orientali e esplorazioni contemporanee, senza dimenticare accenti ritmi di provenienza latin. Le tante anime della formazione, inoltre, offrono di continuo sponde utili per dare sostanza a tutti i diversi riferimenti: quartetto jazz, quartetto d’archi e gruppo vocale costituiscono, in realtà, una “macchina” sonora unitaria capace di assimilare, interpretare e restituire secondo coordinate mai casuali ogni suggestione presente nelle composizioni o negli arrangiamenti.


La varietà dei riferimenti viene gestita attraverso una combinazione sicura, equilibrata e personale di scrittura e improvvisazione: a seconda dei casi, le strutture disegnate dalla contrabbassista si intrecciano a cellule sonore riprese dalle improvvisazioni e riutilizzate come punto di partenza per nuove composizioni oppure vanno a creare una tessitura che sostiene le evoluzioni dei solisti e, al tempo stesso, le “dirige” verso soluzioni meno scontate. Un procedimento che si ritrova anche nei brani non originali, vale a dire Au Privave di Charlie Parker e Time Remembered di Bill Evans: una ricerca rivolta alla costruzione di nuove possibilità espressive, in questo caso a partire da brani celeberrimi, per evitare di rifugiarsi in cliché preconfezionati. Sembra proprio questo l’obiettivo di Aventurine, portare i musicisti coinvolti nel disco a pensare sempre le note da suonare e, per conseguenza, a supportare con convinzione ogni passaggio, ogni frase: la confezione sofisticata concepita da Linda May Han Oh è un meccanismo che richiede controllo, sobrietà nella conduzione e rispetto per gli arrangiamenti e la scrittura da parte dei musicisti e, insieme, una partecipazione convinta per fare proprio il materiale, rendere fluido e naturale lo sviluppo della musica e poter improvvisare in maniera coerente.


Aventurine si colloca anche in continuità con il precedente lavoro della contrabbassista, Walk Against the Wind, realizzato in quartetto nel 2017 con il pianista Fabian Almazan presente come ospite in tre brani. Soprattutto nella costruzione melodica e nella messa a fuoco di una ricerca personale, i due lavori viaggiano nella stessa direzione. La consistenza e la maturità del precedente lavoro, l’intenzione di trovare una sintesi personale tra tradizioni e contemporaneità, senza rinnegare le esperienze dei maestri ma facendoli evolvere secondo il proprio senso estetico, rappresentano il passo necessario per poter dare vita ad un progetto composito e ricco di possibili sviluppi come questo pubblicato nel 2019.


L’avventurina è un materiale di quarzo traslucido, caratterizzato da lamelline interne che riflettono la luce causando il fenomeno denominato “avventurescenza”. In questo modo, il materiale si presenta con un aspetto sempre cangiante. I brani presenti nel disco offrono all’ascoltatore una situazione analoga: i diversi materiali sono connessi in maniera stretta e indissolubile pur rimanendo riconoscibili; gli interventi pensati in fase di progettazione e arrangiamento e, naturalmente, le intuizioni e la spinta creativa dei musicisti rendono sfaccettata e sempre mutevole la musica.




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