HatHut Records – ezz-thetics 1010 – 2019
Harald Kimmig: violino
Daniel Studer: contrabbasso
Alfred Zimmerlin: violoncello
George Lewis: trombone, live electronics
Il trio formato da Kimming, Studer e Zimmerlin è un gruppo che da anni porta avanti un progetto straordinario basato sull’iterazione tra strumenti a corda e il loro rapporto con lo spazio, i silenzi, il vuoto e il dinamismo sonoro. Liberi da ogni convenzione si muovono tra il jazz d’avanguardia, la musica camerale e quella contemporanea. Il loro accento si connota particolarmente sulla timbrica e sul contrasto tra strumenti che genera ritmo e melodia. Lo stridore delle corde crea colori e intonazioni, che a volte acquistano la lucentezza del metallo. In questa loro performance dal vivo registrata nel 2018 si è aggiunto il fuoriclasse George Lewis che ha apportato un ulteriore contributo in termini di creatività, improvvisazione e colore, dettati dall’uso dell’elettronica e del trombone come strumento agglomerante e distorsivo. È evidente di come il trio ne abbia giovato con la presenza di Lewis sia sotto l’aspetto musicale che dell’asservimento creativo. I quattro sono riusciti a fondere e far diventare unici strumenti e ambiente circostante attraverso un processo osmotico tra suoni e spazi, vuoti e silenzi. La forza innovativa di questo super quartetto riesce a far diventare la musica un medium che travalica le definizioni e si fa suono, complesso nel suo insieme ma efficace nella resa complessiva, e definitiva. Le cinque composizioni che fanno parte del disco i cui nomi chiaramente hanno un fine indicativo, sono delle boe che segnalano il susseguirsi ordinato di note in un mare di suoni dagli orizzonti infiniti. Consigliato!
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