Foto: La copertina del libro
Gerlando Gatto. Il Jazz Italiano in Epoca Covid
Un instant book a cuore aperto per un momento storico stralunato, in generale, e molto sofferto da parte delle persone che vivono e lavorano di musica nel mondo. Gerlando Gatto ha pubblicato una serie di interviste su Online Jazz durante i mesi più feroci della pandemia, quelli caratterizzati dal lockdown della scorsa primavera. Una vera e propria fotografia istantanea di una scena alle prese con problemi nuovi, problemi che si vanno ad aggiungere a quelli atavici della scena jazz analizzati tante volte. Allo stesso tempo, ribaltando l’ordine dei fattori, le tante interviste ai jazzisti offrono una prospettiva particolare di una questione che tocca – e in modo profondo – tutto il pianeta e le diverse categorie di persone.
Domande dirette, precise, puntuali. Domande che portano a risposte schiette e, in molti casi, intime e senza veli. «Come sta vivendo queste giornate?», «Come ha influito tutto ciò sul suo lavoro? Pensa che in futuro sarà lo stesso?», «Come riesce a sbarcare il lunario?», «Vive da solo o con qualcuno? E quanto ciò risulta importante?», «Pensa che questo momento di forzato isolamento ci indurrà a considerare i rapporti umani e professionali sotto una luce diversa?», «Quanto c’è di retorica in questi continui richiami all’unità?»
Gerlando Gatto ha raccolto le interviste in un volume dal titolo quanto mai eloquente, vale a dire “Il Jazz Italiano in Epoca Covid”. Critico di lunga esperienza, l’autore ha costruito rapporti di confidenza personale con molti dei musicisti intervistati e comunque, per gli altri, è una figura presente da tempo nel panorama nazionale. Una condizione utile per superare ritrosie e stabilire in maniera diretta ed immediata i vari punti. Una griglia di domande pressoché stabile, implementate in alcuni casi da piccole aggiunte, consente di guidare sia il flusso delle risposte che la lettura in una comparazione ordinata dei vari punti.
Una serie di racconti senza maschere: stati d’animo accorati, preoccupati, polemici, speranzosi a seconda dei casi. La disponibilità offerta dagli intervistati ci porta, in pratica, dentro le loro case: le persone presenti in casa, i molti gatti che accompagnano le vite dei nostri jazzisti, le risposte ai flash mob che hanno accompagnato le prime settimane di chiusura, le diverse strade per “sbarcare il lunario”, come chiede Gatto in tutte le interviste, e, in diversi casi, la difficoltà crescenti al venir meno della possibilità di esibirsi in concerto.
La continua altalena nella situazione generale – dagli scetticismi iniziali alla chiusura repentina di marzo, dalle riaperture estive al timore attuale per i nuovi e drammatici sviluppi della malattia – rappresenta una chiave ulteriore nella lettura delle interviste. Al mutare delle condizioni esterne, gioco forza, cambiano anche i punti su cui si porta maggiormente l’attenzione durante la lettura. È una condizione, credo, naturale: l’aumento dei casi nelle statistiche giornaliere dei primi giorni di ottobre, ad esempio, porta sicuramente a concentrarsi sulle domande e sulle risposte legate all’isolamento e ai rapporti interrotti o vissuti a distanza.
Scetticismo e speranza, ricerca del buon senso e propositi per tornare a vivere la normalità. La risposta di Enrico Rava alla domanda sul futuro dei rapporti tra le persone rappresenta un ottimo punto di partenza per avviarci verso la conclusione dell’articolo. «Non penso che si uscirà da questa storia con tutti che ci vogliamo più bene, che ci capiamo di più, manco per niente, risponde il trombettista. Una cosa assurda, ad esempio, è che proprio adesso c’è qualcuno che truffa sulle mascherine. In un momento in cui il senso comune vorrebbe che tutti cercassimo di non danneggiarci a vicenda, c’è gente che pensa solo al proprio tornaconto personale. Quindi non credo che possa migliorare qualcosa.» Nella ricerca continua di un equilibrio tra ottimismo e preoccupazione con cui ciascuno di noi cerca di convivere in questo momento, il rispetto per gli altri e l’empatia nei confronti di chi ci sta intorno diventano fondamentali. Le interviste realizzate da Gerlando Gatto offrono al lettore una serie di comportamenti possibili, soluzioni diverse, pratiche, umane ad una realtà che ognuno di noi fatica a decifrare e che ci mette ogni volta di fronte a problematiche mai affrontate prima.
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