Francesco Caligiuri Orchestra – Arcaico Mare

Francesco Caligiuri Orchestra - Arcaico Mare

Dodicilune Dischi – Ed449 – 2020






Francesco Caligiuri: sax baritono, sassofoni, clarinetto basso, flauti

Federica Perre, Angelo Castriota Scanderbeg: voci

Luigi Paese: tromba, flicorno

Paolo Bennardo: tromba

Giuseppe Oliveto: trombone, conchiglie

Gianluca Bennardo: trombone

Mario Gallo: tuba

Giuseppe Santelli: pianoforte

Carlo Cimino: contrabbasso

Francesco Montebello: batteria





Francesco Caligiuri continua a stupirci con il suo jazz ricco di colori ed influenze. Dopo il suo il disco in quintetto intitolato Renaissance, si presenta sulla scena discografica con il corposo e variegato Arcaico Mare realizzato assieme all’orchestra. Il colto musicista calabrese, polistrumentista e compositore, sembra aver trovato la “giusta via”: un jazz brillante, gioioso, melodico, che usa il folk come collante per conciliare tradizione e avanguardia. E ci sta riuscendo molto bene. Uomo del Mediterraneo – per natura, ha una cultura che è il risultato di un crocevia di genti e suoni – come tale “sfrutta” questa sua appartenenza per incrociare suoni e musicisti così da dare un aspetto “diverso” e meridiano a pezzi impegnativi come Self Portrait in Three Colours di Charles Mingus, oppure a collettivizzare gli arrangiamenti di classici come Fly Me To The Moon, Nature Boy e Nostalgia in Time Square. In questa sua sintesi di culture musicali entrano di diritto composizioni come Voluspà, dal respiro gramsciano e popolare, Carols of the Bells e God Rest Ye Merry Gentleman. Poi c’è la “sua” Rupella Antica che diviene manifesto del disco stesso, pensiero e azione di un modo di concepire il jazz personale ed originale in alcuni aspetti semantici e contenutistici – forte componente etnica e sensibilità musicale -. Arcaico Mare è un disco di valore, arrangiato con grazia e competenza, che da nuova veste anche a brani fortemente personalizzati come La follia di George Russell e Roccellanea del duo Damiani/Trovesi. Felice sorpresa del 2020, Arcaico Mare ci racconta che a Sud le “officine musicali” sperimentano con successo nuove strade che portano al jazz, magari provenienti anche dal mare e dall’immaginazione di un musicista che si spera continui ad essere se stesso nella sua costante crescita artistica. Consigliato!
 




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