Warner Music – 2020
Fabrizio Bosso: tromba
Julian Oliver Mazzariello: pianoforte
Jacopo Ferrazza: contrabbasso
Nicola Angelucci: batteria
La spinta della ripartenza. We Four è il lavoro che Fabrizio Bosso ha registrato subito dopo il termine del lockdown della primavera 2020, un lavoro costruito intorno ad alcuni punti fermi ben precisi, stilistici e umani. Innanzitutto, protagonista del lavoro è il quartetto, stabile da diverso tempo ormai, con cui aveva già pubblicato “State of the art”, doppio album dal vivo, nel 2017 e che aveva condiviso con il trombettista la registrazione di “Duke” nel 2015. La connessione stretta tra Bosso, Mazzariello, Ferrazza e Angelucci si rivela in maniera immediata e naturale nelle diverse direzioni prese dalla musica e non è un caso che venga sottolineata sin dal titolo e dalla copertina del disco. Ogni passaggio, ogni scambio, ogni battuta di We Four si anima della miscela tra virtuosismo e sensibilità che i quattro musicisti dispiegano sia nelle scorribande più energiche e muscolari che nelle ballad più liriche come For Heaven’s Sake, nel rapporto con la tradizione del jazz e nelle soluzioni più moderne o, ancora, nel confronto con le atmosfere brasiliane e con il blues.
We Four racconta quanto questa unione sia stretta e solida dal punto di vista artistico e, come rivelava lo stesso Bosso nelle note di copertina del precedente “State of the art”, dal punto di vista dell’amicizia e delle relazioni personali.
I dieci brani presenti in We Four sono il veicolo per ritrovare quindi il piacere del suonare insieme. Il quartetto riparte dalla propria voce, dalle sonorità consolidate, dalla confidenza reciproca e conferma quanto gli appassionati di jazz avevano già potuto ascoltare durante i concerti tenuti nel corso degli anni passati. Il quartetto guidato da Fabrizio Bosso è una formazione matura di jazzisti ormai esperti: il ritorno a fare musica insieme in studio dopo un periodo di inattesa inattività, dopo un periodo così drammatico per le situazioni innescate nel mondo, rimette al centro gli aspetti fondamentali dello stile dei singoli musicisti e la voce della formazione nel suo complesso. Il risultato emerge nei dieci brani essenziali, diretti, concisi – solo Estudio misterioso supera i sei minuti di durata – presenti nel disco e ci mostra tutta la voglia e il piacere di un nuovo incontro tra persone che si conoscono alla perfezione.
Un punto di ripartenza, quindi: We Four è un lavoro che aggiunge alcuni nuovi spunti su un impianto già collaudato e ben avviato. Bosso, Mazzariello, Ferrazza e Angelucci dialogano tra loro e lasciano correre la loro musica in maniera fluida e spigliata, attraverso temi esposti con sicurezza e assolo sempre centrati e suonati con inventiva e trasporto. La “nota in più”, come si sottolineava anche in apertura, la caratteristica che offre una spinta ulteriore al disco è però senz’altro nella capacita di far convergere le personalità e le inclinazioni di ciascuno nella voce complessiva del quartetto.
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