Pippo D’Ambrosio – A Peaceful Place

Pippo D'Ambrosio - A Peaceful Place

A.MA Records – AMC022 – 2020



Pippo D’Ambrosio: batteria

Domenico Cartago: pianoforte, Fender Rhodes, synth

Mike Rubini: sax alto

Giorgio Distante: tromba

Gianluca Luisi: vibrafono

Marco Bardoscia: basso, contrabbasso

Alberto Parmegiani: chitarra

Francesco Lomangino: sax tenore

Donatella Montinaro: voce

Serena Fortebraccio: voce

David Place: voce narrante

Giuseppe Tuppi B Larocchia: turn tables





Un progetto stratificato affidato ad una formazione ampia e modulata in maniera differente a seconda dei brani. “A peaceful place” rappresenta il punto di convergenza di diversi percorsi espressivi affrontati da Pippo D’Ambrosio nel corso degli anni.


Da una parte, i brani sono caratterizzati da una marcata propulsione ritmica, costruita dal batterista con elementi ripresi dall’r’n’b, dal soul, dal funk e con l’aggiunta, misurata e naturale, di elementi mediterranei e dalle suggestioni vicine alla world music. Una miscela variegata, utile per dialogare con i numerosi musicisti coinvolti da D’Ambrosio nel progetto: e, anche in questa direzione, il batterista mette insieme i fili seguiti nel corso della sua carriera attraverso le collaborazioni avviate negli anni.


In “A peaceful place”, il groove si unisce all’approccio melodico, messo sicuramente in evidenza dalla presenza delle voci e sviluppato, in realtà, nell’intero spettro sonoro disegnato dal batterista. Una attitudine che tiene conto di soluzioni attuali come, ad esempio, il melting pot proposto dalla nuova scena jazz britannica o l’esperienza seminale tracciata da David Bowie in Blackstar: le composizioni di D’Ambrosio cercano sempre l’incontro tra cantabilità e ritmo, sia nella gestione dei temi che nelle improvvisazioni, sia negli assolo che nei momenti condotti in maniera collettiva.


Dall’altra parte, i brani presenti in “A peaceful place” sono animati dalla ricerca spirituale e filosofica di Pippo D’Ambrosio e, in particolare, come rivela lo stesso titolo del disco, dalle sue riflessioni sulla pace. I versi dei poeti sufi Abd al-Qadir al-Jilani, Farid Ad-Din Attar e Jalal al Din Rumi costituiscono il punto di partenza delle meditazioni sull’importanza fondamentale della pace sia come dimensione universale che come condizione interiore. Purezza, amore, spiritualità, saggezza, introspezione, tensione emotiva verso le radici più profonde sono alcuni concetti che ispirano i testi dei brani e che, come rivela lo stesso batterista nelle note di copertina, ispirano il suo lavoro e il suo modo di essere.


Le tredici tracce del disco sono poi organizzate come un racconto complessivo: la presenza della voce narrante e l’artificio “scenografico” del rumore dei tasti di una macchina da scrivere evidenziano la volontà di esporre all’ascoltatore considerazioni e pensieri scaturiti così come emergono dal ragionamento. In questo modo, “A peaceful place” assume a tutti gli effetti il carattere di un concept album e sottolinea, ancora una volta, l’intenzione di trovare unità e sintesi dai tanti elementi che contiene.


Una sintesi musicale, quindi, tra influenze diverse, una sintesi tra sonorità, codici espressivi e soluzioni ritmiche che rispecchia con schietta naturalezza il percorso attraversato da Pippo D’Ambrosio nelle sue diverse esperienze musicali, sia come leader che come sideman.


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