Auand Records – AU9102 – 2020
Matteo Bortone: contrabbasso, basso elettrico
Antonin-Tri Hoang: sax alto, clarinetto basso, clarinetto
Julien Pontvianne: sax tenore, clarinetto
Francesco Diodati: chitarra
Yannick Lestra: tastiere, pianoforte
Ariel Tessier: batteria
Per meglio interpretare la musica di No Land’s bisogna fare un attimo un passo indietro ed ascoltare gli ottimi dischi di Matteo Bortone, Travellers e Time Images, realizzati con il suo quartetto denominato Travellers. No Land’s parte da li sviluppandosi ed amplificandosi non solo nei componenti che adesso sono sei ma anche nei volumi sonori. Ne consegue che questo disco non è l’appendice dei primi due ma un’evoluzione compiuta e riuscita di un progetto transnazionale che assomma in maniera originali più generi musicali filtrati attraverso l’ottica di un jazz che si fonda su improvvisazione e avanguardia prospettica. Siamo di fronte ad una musica di qualità sopraffina, dove Bortone si diverte ad incrociare gli strumenti o a doppiare le linee armoniche usando l’elettronica per estenderne e rendere imprevedibile la timbrica. È un’operazione quest’ultima che riesce a realizzare brillantemente grazie a partner di comprovata bravura e dalle caratteristiche artistiche e tecniche eterogenee e complementari. Il filo narrante e progettuale è in mano a Bortone e lo dipana attraverso le sue nove composizioni, mentrela decima, l’atmosferica e intimistica In Aliore Loco, appartiene a Julien Pontvianne. A No Land’s – senza barriere, confini e terre – affiancheremmo un altro titolo onomatopeico che ben sintetizza l’essenza del narrare di Bortone: Future/Past! Consigliato!
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