Piacenza Jazz Festival 2021: Speciale Ornette Coleman

Foto: Angelo Bardini (per gentile concessione Piacenza Jazz Fest)










Piacenza Jazz Festival 2021: Speciale Ornette Coleman

Piacenza, Milestone Live Club. 23.10.2021

Shape X

Monica Agosti: voce

Tobia Bondesan: sax alto

Tomaso Iacoviello: tromba

Francesco Sarrini: contrabbasso

Giuseppe Sardina: batteria


È appena terminata (23 e 24 ottobre scorsi) la XVIII edizione del Piacenza Jazz Fest di cui abbiamo qui già dato conto. Torniamo a lodare la rassegna per l’intelligenza delle scelte, la ricchezza e la varietà delle proposte: un piccolo miracolo di organizzazione reso possibile da una grande passione e da un senso civico di condivisione: Bene ha fatto il Direttore Artistico Gianni Azzali a ringraziare i tanti volontari che hanno reso possibile la “maratona” (sono sempre parole sue) di una quarantina di appuntamenti in poco più di un mese.


A Ornette Coleman è dedicato il ricco pomeriggio del sabato. In apertura la bella conferenza-lezione di Maurizio Gianmarco sull’improvvisazione in Sonny Rollins e Coleman, sulle affinitità, inluenze e incroci, umani e musicali, tra i due giganti del jazz. Il sassofonista ha parlato soprattutto di ciò che conosce meglio quel Saxophone Colossus ammirato e studiato, illuminandoci con un attenta analisi, trascrizione “alla mano”, di alcuni poderosi assoli e sulle poco indagate relazioni tra Rollins e Coleman. A seguire il concerto degli ottimi Shape X con un progetto, “Ornettiana”, messo a punto da Monica Agosti, voce del gruppo neolaureata in canto jazz con tesi sullo stesso. Buona l’idea, e forse la musica Coleman è adatta come poche altre ad essere cantata per suo lirismo disteso e il radicamento nel blues, forse non molto originale: Lonely Woman è da tempo uno standard, caso quasi unico tra i brani legati alla stagione del free, sporadicamente ripreso dalle cantanti più attente al repertorio. I cinque giovani musicisti, il bel timbro e l’ottima intonazione della Agosti, l’abilità d’improvvisatore (e d’arrangiatore?) di Bondesan, il batterismo liberissimo e aggiornato di Sardina, ci hanno regalato un concerto ricco di energia, entusiasmo e gioia nel fare ed ascoltare musica. Nonostante lo squilibrio, di volume e timbrico, tra voce e fiati inesorabilmente nello stesso spettro, il carattere un poco “imitativo” dei temi originali con la presenza invadente della musica di Ornette, questo rimane, per chi scrive, il miglior concerto dei pochi (3) seguiti. Tobia Bondesan è nome da appuntarsi subito: potenza e ampieza di emisione e suono, ottime abilità improvvisative sorrette da grande energia. Poi, ignoranza mia, si sobbalza andando a spulciare sul suo sito per quello che è riuscito a realizzare ad oggi: studi a Siena jazz bruciati sul tempo, specializzazioni, lezioni private, seminari e oggi un grande numero di iniziative e gruppi da leader, di collaborazioni e intuizioni. Rimando al suo sito per approfondimenti.


All’immancabile Lonely Woman, eseguito fortissimo, con partecipazione, gioia ed entusiasmo ha fatto seguito un brano originale aperto da suoni di tutti gli strumenti prodotti con tecniche non ortodosse, seguite da un bel tema struggente quanto ornettiano. Il tema della Little Symphony (o School Work) dopo una esposizione letterale viene ripreso e decostruito mediante frammentazione ritmica per rimanere a rimbalzare tra i tre strumenti “a fiato” e così diventare altro. Blues For Ornette è parafrasi di Turnaround, la musica e il testo (composto mettendo insieme titoli di suoi album) sono di Monica Agosti. Il bel solo di Iacoviello ci ricorda come Don Cherry non sia tra i suoi maestri. In Kathelin Gray (da Song X) contrabbasso e voce duettano ancora su un testo della Agosti; la distanza tra i due strumenti sposta subito la voce su un piano di maggior rilievo. L’altro originale di Bondesan è uno dei momenti migliori del concerto, non tanto per il tema quanto per la costruzione del brano che subito si apre perdendo una pulsazione stabile, bravissimo Sardina, e diventa puntillistico con rimandi tra drum set contralto e tromba, ora sordinata L’energetico solo di contralto sfuma e la tromba, in solitudine, conduce al dolcissimo tema di Storyteller: esposto dai fiati è un dirge “a bocca chiusa” su quale la Agosti a declama il testo di Search For Life.




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