Cam Jazz – 2022
Enrico Pieranunzi: pianoforte
Diego Urcola: tromba, trombone
Seamus Blake: sax tenore
Ben Street: contrabbasso
Adam cruz: batteria
Enrico Pieranunzi non ha bisogno di presentazioni né di sbandierare il suo pedigree. È uno dei nostri storici pianisti, uno dei jazzisti italiani più famosi a livello internazionale e uno dei pochi europei ad aver avuto il Villange Vanguard come luogo dove registrare i suoi dischi dal vivo. The Extra Something nasce proprio li ed è il terzo di una serie di registrazioni avvenute nello storico locale dei coniugi Gordon. Il documento sonoro è stato “impresso” nel 2016. Assieme alla voce unica e riconoscibilissima di Pieranunzi c’era un coro di ottimi musicisti quali Diego Urcola, Seamus Blake, Ben Street, e Adam Cruz. Un formazione di alto livello che il pianista dirige come fosse un’orchestra dai colori ellingtoniani e dai sapori caldi di una session fumosa che swinga tra suoni passati e libertà moderne. Pieranunzi si muove sicuro sulle spalle della sua solida esperienza e dall’alto con umiltà ascolta i suoi partner ponendosi ora come leader e quando serve da gregario mettendo al centro sempre la musica e le sue implicazioni emotive. Non a caso il disco si apre con Blue Afternoon, un forte richiamo alla tenzone hardbop con Urcola e Blake che spingono come due pistoni seguiti a scia dall’esplosiva sezione ritmica e da un Pieranunzi in stato di grazia. La title track resta sulla scia del precedente brano ma con un’anima sporcata di soul dalla grazia antica dei fiatisti e da un pianoforte per un attimo in retrovia che rimarca la loro espressività. Atoms frequenta altri territori, dove i confini sono più labili e le libertà sono meno costrittive. La tensione si allenta con la ballad The Real You. Qui Urcola armeggia con il trombone e tinge di solare calore l’atmosfera. Entropy si riprende la dimensione creata da Atoms approfondendone alcune libertà espressive e creative. Song For Kenny è uno richiamo nonché struggente riferimento alla poetica jazzistica di Wheeler. Questo bel disco di ottimo jazz si chiude con Five Plus Five. Il pezzo riprende allusivamente le dinamiche iniziali del concerto estremizzandole attraverso un libero gioco di assolo che ne esalta l’anima e la bravura dei musicisti.
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