Massimo Barbiero: batteria, marimba, vibrafono, bodram, gongs, abetlon wawedrums, percussioni
Autoproduzione – 2022
In hora mortis è un disco ascetico, essenziale, minimale nella sua tensione comunicativa. Barbiero lo ha costruito in perfetta solitudine, in una sorta di rapporto laico e spirituale tra lui e il mondo, tra lui e le diverse forme d’arte che lo compongono, dalla musica, alla danza alla letteratura. È da quest’ultima che il batterista attinge, esattamente dalla causticità di quel mostro sacro che è stato Thomas Bernhard, le cui parole affilate e taglienti come una lama hanno sezionato i lacerti della condizione umana e della sua decadente carnalità, flesh and blood come direbbero gli inglesi. Suonando una serie di strumenti a percussione Barbiero, attraverso loro, mette in scena lo spettacolo della vita, interiore e esteriore, che comincia con il Respiro e si confronta con il Ghiaccio, il freddo, il gelo dell’esterno e dell’interno della nostra esistenza. Thomas Bernhard è li presente, alter ego oppure presenza dionisiaca, di Nietzschiana memoria, del costrutto narrativo di un musicista che affida alla riflessione percussiva il senso della vita e della sopravvivenza, proprio come i Mangia a poco.
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