Massimo Valentini – Nudo

Massimo Valentini - Nudo

Massimo Valentini: sax soprano, cajon, voce, dizi, quena, sintetizzatore, pianoforte, arpa celtica, basso
Paolo Sorci: chitarra elettrica, chitarra acustica.
Andrea Langer: pianoforte
Filippo Macchiarelli: basso fretless
Gianluca Nanni: batteria

Ospiti:
Marta Celli: arpa celtica
Marco Zanotti: percussioni
Ximena Jaime Velandia: violino
Michele Vagnini: viola
Vladimir Zubinski: violoncello
Jean Gambini: contrabbasso
Marica Bacciardi: liriche

Abeat Records – ABJZ 250 – 2023

Massimo Valentini è un polistrumentista marchigiano con esperienze variegate nella musica leggera, nelle colonne sonore, nella classica e, ovviamente, nel jazz. Per questo secondo album a suo nome, il musicista urbinate si è disimpegnato fra numerosi strumenti, dal sax soprano al flauto, dall’arpa celtica al basso, oltre che alle tastiere e alla voce, e ha voluto con sé i partners abituali, a cui si sono aggiunti, in determinati brani, alcuni ospiti a integrare un organico a completo servizio delle idee compositive del band leader. La proposta ha una sua fisionomia precisa, un’omogeneità di fondo, anche se rivela ascendenze differenti, dal folk balcanico al progressive rock, dalla world music al pop e c’è pure qualche aggancio con il barocco. Tutto è condotto su toni temperati, con atmosfere mai sovraccariche, pure quando aumentano i giri e cresce il ritmo. C’è una grande attenzione, in tutto il cd, all’aspetto melodico e alla costruzione armonica dei pezzi. L’arrangiamento delle dieci tracce è curato in ogni dettaglio, cioè. A Valentini piace distendere i temi, ripeterli, farcirli di variazioni, aggiungendo strumenti o togliendoli, e servire il tutto con un complemento di elettronica, mai invasivo. Secondo una definizione che piace molto al titolare di questo album, la sua musica è “Jumble”, un guazzabuglio, cioè, di umori, colori e rimandi ad altri mondi magari lontani, o prossimi ai nostri confini, assorbiti nella sua personale visione estetica.

Il titolo del cd è “Nudo” e il sassofonista ha spiegato che intende questa nudità come un tentativo di mettere in gioco le sue emozioni, quanto di più intimo custodisce la sua sensibilità di uomo prima che di artista. In realtà, diverse parti dell’album sono anche troppo “vestite”, nel senso che, nelle stesse, si riscontra una corposa espansione dei motivi, fino a renderli oltremodo ricchi di limature e di abbellimenti. Tutto il contrario, insomma, dell’essenzialità, dell’asciuttezza, sottesa al concetto di “Nudo”. Va, però, rilevata l’abilità di Valentini nell’organizzare i brani, sia nella timbrica che nella loro evoluzione tematica. A volte, forse, si lascia prendere la mano, mettendo in primo piano gli aspetti formali davanti a quelli sostanziali.

Ad ogni buon conto “Nudo” è un cd di ascolto gradevole, dotato di una linea interpretativa ed esecutiva coerente, che ribadisce le peculiarità stilistiche di compositore e di arrangiatore di Massimo Valentini.

 

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