Fabio Morgera – Tribute to Joe Henderson

Fabio Morgera - Tribute to Joe Henderson

Fabio Morgera: tromba
Piero Odorici: sax tenore
Daniele Scannapieco: sax tenore
Riccardo Galardini: chitarra
Emiliano Pintori: organo Hammond
Roberto Gatto: batteria

Red Records – RR123331-2 – 2022

Fabio Morgera esplora la musica di Joe Henderson secondo sfaccettature differenti. In primo luogo, costruisce un sestetto in cui si confrontano una line up costituita da tromba e due sassofoni tenore e una ritmica elettrica e incalzante caratterizzata dai suoni di chitarra e organo Hammond e dalla propulsione innescata dalle soluzioni sempre brillanti di Roberto Gatto. Un combo che consente al trombettista di mettere in evidenza tanto le connessioni con le tradizioni del jazz quanto l’intenzione di muovere alla ricerca di nuove possibilità espressive della musica del sassofonista statunitense, musicista in grado come pochi altri maestri della storia del jazz di trovare un equilibrio tra scrittura e improvvisazione e utilizzarle in maniera combinata ed efficiente.

Il percorso tracciato da Morgera all’interno del repertorio di Henderson si concentra sui lavori pubblicati nella seconda metà degli anni Sessanta e all’inizio degli anni Settanta, lavori successivi ai titoli pubblicati per Blue Note – da Page One e Our Thing a In ‘n Out, Inner Urge e Mode for Joe – che hanno rappresentato le prime affermazioni di critica e pubblico per il sassofonista. I brani che ascoltiamo nel disco rimandano a lavori come The Kicker (1967), Power to the People (1969), If You’re Not Part of the Solution, You’re Part of the Problem (1970) e In Pursuit of Blackness (1971) che rivelano sin dai titoli l’impegno politico di Henderson e che, come sottolinea Maurizio Franco nelle note di copertina, vengono pubblicati dopo la firma del Civil Rights Act e in un momento cruciale nella storia del jazz, quando cioè la musica di improvvisazione è attraversata da tensioni diverse, dalla libertà del free agli incontri con il rock e con il funk.

Morgera raccoglie i vari stimoli in un disco che non elude le sfide poste dalla musica di Henderson e cerca una sintesi tra costruzioni articolate e senso melodico, tra le suggestioni elettriche portate dallo stesso sassofonista nelle sue formazioni e la capacità di confrontarsi con la lezione dei musicisti che lo avevano preceduto. Una capacità che lo ha reso poi a sua volta autore di brani come Black Narcissus o A shade of Jade, diventati veri e propri standard per i musicisti di oggi.

In “Tribute to Joe Henderson” convergono così, in maniera naturale e fertile, varie anime espressive, convivono le tensioni più metropolitane dell’Acid Jazz Groove Collective o di lavori come The Voice Within e le collaborazioni con i principali protagonisti della scena jazz di New york, città dove Morgera ha vissuto e lavorato a lungo, e lo sguardo appassionato ai linguaggi e alle radici del jazz. Naturalmente poi nella costruzione del disco trovano posto le esperienze e la qualità dei musicisti coinvolti nel sestetto, musicisti dalle carriere consolidate e dai percorsi diversi tra loro. Il trombettista si avvale quindi di tutta una serie di soluzioni maturate nel corso del tempo e le confronta in maniera aperta e senza vincoli precostituiti con una musica assolutamente compatta e coerente e con una figura fondamentale per la storia del jazz come è appunto Joe Henderson.Segui Jazz Convention su Twitter: @jazzconvention