Giovanni Falzone Freak Machine – Canto terrestre

Giovanni Falzone Freak Machine - Canto terrestre

Giovanni Falzone: tromba, voce, elettronica
Giuseppe La Grutta: basso elettrico
Andrea Bruzzone: batteria

Parco della Musica Records – 2023

 

 

 

Giovanni Falzone pubblica un nuovo album inciso con un trio inedito, denominato “Freak Machine”, completato da due giovani musicisti dell’area milanese, il bassista Giuseppe La Grutta ed il batterista Andrea Bruzzone. Il trombettista siciliano, nel disco, suona la tromba, canta, declama i recitativi, strepita, e fa un uso sostanzioso dell’elettronica. È decisamente il protagonista principale, pronto a dare un indirizzo deciso alla proposta, a fare il diavolo a quattro, quando gli gira, pur lasciando il giusto spazio ai suoi partners.

La musica del cd è composta dal band-leader e si riallaccia all’autentica tradizione siciliana. Su questo sottofondo popolare Falzone allestisce un’impalcatura ritmica possente, che va dal funky al rock duro, dal latin al prog, con intermezzi free. Non siamo in presenza, cioè, di un’opera di folk-jazz, per capirci. Siamo vicini, invece, in alcuni episodi, alle atmosfere del Davis elettrico, con quel funk esplicito, tirato, prodotto dal terzetto con feroce baldanza. In altri momenti si può scorgere in filigrana l’ombra di Rob Mazurek, per quel mescolamento di psichedelia e di elettro-jazz, eseguito in piena libertà formale e tonale. Il portato melodico, però, è indubbiamente di marca italiana e discende direttamente dalla forte personalità del musicista palermitano, istrionico quanto mai nelle sette tracce. Falzone snocciola, infatti, un numero sterminato di note negli assoli, con la tromba aperta o con la sordina, sale sugli acuti con facilità sbalorditiva, si impegna in growl espressivi di rara efficacia. È una vera forza della natura. Non contento, contamina il suo discorso e quello dei compagni di avventura con effetti elettronici assortiti. In questo modo la timbrica complessiva è volutamente sporcata da queste nuvola di suoni alieni, molto atmosferici.

La Grutta e Bruzzone sono complementari al trombettista. Sono giovani e con esperienze contigue nel rock o in zone limitrofe, e si sente, e, quindi, procedono compatti con energia e convinzione, rispondendo colpo su colpo alle incursioni frenetiche e debordanti del leader. E non è un’impresa di poco conto…

“Freak Machine”, in conclusione, è il disco di un virtuoso “moderno” della tromba, ma non è un esercizio di stile, bensì un lavoro con una sua fisionomia precisa e definita. È, in soldoni, un omaggio alla terra di origine, sviluppato da un musicista provvisto di una cultura ad ampio spettro, dal classico, al jazz, al folk, capace di sintetizzare le tante conoscenze ed esperienze in una realizzazione appassionata ed eccitante.

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