Claudio Angeleri: pianoforte, composizione
Gianluigi Trovesi: piccolo, clarinetto alto
Giulio Visibelli: sax soprano, flauto
Gabriele Comeglio: sax alto, flauto
Paola Milzani: voce
Marco Esposito: basso elettrico
Matteo Milesi: batteria
The Golden Guys Choir:
Candida Birolini, Claudia Busnelli, Silvia Santi, Elena Bettinsoli, Francesca Chiara Di Filippo, Elena Biagioni, Albina Doninelli, Francesca Facchinetti, Elisabetta Giordano, Beatrice Joyce Wahab, Michela Belotti, Arianna Carsana, Simona Romano, Guido Cremonino, Stefano Damaro, Nicola Legati, Marco Previtali, Uberto Tedoldi, Fabio Vitto, Tino Bertoli, Roberto Gandossi, Luca Monteverdi
Nicholas Lecchi: sax tenore
Dodicilune – 2023
Claudio Angeleri pensa in grande e lo fa con maestria e perizia. Pianista, compositore e direttore d’orchestra, costruisce sempre progetti interessanti, per nulla semplici, che richiedono capacità organizzative, direttive e arrangiamenti moderni ed efficaci. È il caso di quest’ultimo disco intitolato Concerto e che vede come ospite d’onore Gianluigi Trovesi. È un lavoro corposo sia dal punto di vista musicale che strutturale. Ha messo insieme un’orchestra di altissimo livello assieme a un coro, The Golden Guys, per celebrare alcune figure storiche della Lombardia. La tessitura della musica prevede improvvisazione e interreazione tra i musicisti. Angeleri è riuscito a sintetizzare il jazz con la classica, il blues, il gospel e la musica folk pescando anche nel serialismo e nella politonalità. Un lavoro immane ma di enorme valore artistico. Basta ascoltare l’arrangiamento di Lacrimosa di Donizetti. Una versione di profonda spiritualità innalzata verso il cielo dal coro e contrappuntata dal clarinetto piccolo di Trovesi. Concerto si apre con Tartaglia, composizione dedicata all’omonimo matematico. Angeleri ha tradotto in musica un sistema matematico complesso strutturandolo con poliritmi e variazioni melodiche che ne hanno trasformato la struttura in qualcosa di più semplice e immediato dai sapori funky. In Arturo si viene a sommare e definire la non semplice narrazione di un gigante della musica, Arturo Benedetti Michelangeli, attraverso la significativa performance al pianoforte di Angeleri. Caravaggio invece viene ridipinto con le sue ombre e le sue luci attraverso il canto di Paola Milzani e le costruzioni armoniche, improvvisate, di Trovesi e Angeleri. Armida, l’eroina della Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, è narrata su diversi livelli sonori nonché armonici per esaltarne la su personalità. Invece Giacomo Quarenghi, la sua architettura e la Russia sono i protagonisti di Ermitage, un brano lineare, pulito, fatto di sistemi architettonici che dialogano tra loro attraverso una struttura primigenia che ricorda le radici del jazz e dei suoi derivati. A Costantino Beltrami, esploratore che ha risalito a piedi il Mississippi è dedicato Roots, un trattato di jazz suonato attraverso le sua stagione primigenia cominciata in quel di New Orleans. Concerto, nella sua sincretica enormità artistica e culturale si chiude con Ritratti, un omaggio alle donne della resistenza, un abbraccio corale di amore, forza e resistenza civile.
Segui Flavio Caprera su Twitter: @flaviocaprera