Luca Perciballi: banjo a 6 corde, speaker preparati, percussioni
Michele Bondesan: contrabbasso, tape recorder, percussioni
Never Anything Rec – 2023
Luca Perciballi e Michele Bondesan sono due musicisti che si conoscono bene, avendo collaborato all’interno del gruppo di audaci sperimentatori “Blue ring improvisers”. È la prima volta, però, che viene pubblicato un album inciso dalla coppia, senza altri accompagnatori.”Tapestry”, il disco in questione, è formato da 12 tracce, numerate in senso progressivo. In realtà, la divisione in brani distinti è puramente teorica. Si ascolta, infatti, nell’audiocassetta (poiché si è scelto questo tipo di supporto fisico per documentare la registrazione) un flusso musicale continuo, privo di vere e proprie interruzioni o cesure. La proposta rivela un andamento segnato da una ripetitività ciclica, quasi ossessiva, che domina in diverse sequenze, alternata a rumorismi significanti e a sortite “in solitaria” in apparenza destrutturate, in verità convergenti con il senso complessivo dell’operazione. Sembra quasi che la coppia voglia evitare qualsiasi soluzione di comodo e cerchi di architettare una musica mancante di certezze, di punti fermi. È l’iterazione progressiva di scampoli di frasi, di micro-sequenze, però, a caratterizzare fortemente i dodici segmenti, a fornirgli una identità inconsueta e precisa. Non ci sono temi da illustrare o da armonizzare. Contrabbasso e chitarra procedono in simultanea e si specchiano nella ricerca di un linguaggio, di un suono comunque originale e insolito, utilizzando mezzi anche “vintage” (altoparlanti-dispositivi elettrici analogici), proiettandoli in una dimensione futura o futuribile. L’opzione di uno strumentario inusuale è funzionale all’idea di un jazz tirato ad elastico fra suggestioni elettro-acustiche, echi minimalisti e barlumi di un folk lunare, solo immaginato. Sì perché, ad ascoltarlo con la dovuta attenzione, l’album dietro una spessa coltre elettronica, svela, in certi momenti, riferimenti ad un qualcosa di più domestico, soprattutto dal punto di vista ritmico. Un avvenire cibernetico, in sintesi, si riflette o richiama i ritmi primordiali. È questa, in fondo, l’apertura e la chiusura del cerchio, secondo Bondesan e Perciballi.
Il bassista, poi, è quello dei due che “suona” maggiormente, cioè privilegia il pizzicato o l’archettato sul suo strumento alla creazione di effetti speciali. Il chitarrista, invece, si dedica principalmente a elaborare artifici sonori, impegnandosi soprattutto nell’investigazione timbrica.
“Tapestry”, in conclusione, è un cd frutto del lavoro di due abili improvvisatori, capaci di coniugare le loro conoscenze e le loro esperienze in un qualcosa di inedito o di inaudito.
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