Blewitt – Exploring New Boundaries

Cosa c’è di nuovo in questo disco così trascinante e affascinante? La miscela: un insieme di musiche e suoni classici e contemporanei sintetizzati attraverso un melting pot dalle architetture post moderne (Inner Struggle). Il cardine di questa sintesi alquanto originale è il basso elettrico, una sorta di timone temporale e timbrico che guida il trio attraverso più dimensioni sonore (Verso l’Atman). Exploring New Boundaries è un rischioso e riuscito azzardo di un trio alla sua prima uscita discografica. Un background accademico alle spalle, un’importante conoscenza dei generi musicali, una capacità di suonare assieme da veterani e un subitaneo riconoscimento stilistico, rendono questo esordio più che mai identificativo di un suono e stile specifico. Stefano Proietti, Oscar Cherici e Gian Marco Denisi ritengono che la musica vada verso una determinata direzione, che è quella che loro vogliono indicare attraverso le loro composizioni. Il pianoforte, all’interno del trio assomma la conoscenza, gli stilemi tecnici e storici di uno strumento verticistico che in questo caso assomma passato e presente, rende omaggio a Wayne Shorter a McCoy Tyner, per poi lanciarsi attraverso dieci composizioni originali nel mare magnum, o nella Tormenta, della loro nuova dottrina. L’imprevedibilità è il leitmotiv che domina Exploring New Boundaries, nel senso che ogni composizione spiazza l’ascoltatore nelle sue convinzioni di essere già sicuro di quello che sta ascoltando. Basta poi un colpo della virtuosa batteria per cambiare direzione, spiazzare l’udito, cambiare ascolto e, come scrivono loro, Embrace Your Destiny!

Segui Flavio Caprera su X: @flaviocaprera