Ada Montellanico: voce
Giovanni Falzone: tromba, arrangiamenti
Filippo Vignato: trombone
Jacopo Ferrazza: contrabbasso
Ermanno Baron: batteria
Giotto Records – 2024
Ada Montellanico realizza di preferenza dischi che abbiano alle spalle un’idea progettuale precisa, circondandosi degli interpreti adeguati alle sue finalità artistiche. Dopo gli omaggi a Billy Holiday e ad Abbey Lincoln, con un triplo salto carpiato la cantante romana si catapulta all’indietro sino al sei/settecento e va a rispolverare arie del barocco di autori come Georg Friedrich Handel, Domenico Scarlatti o Barbara Strozzi. Il titolo “Canto proibito” deriva dal fatto che quando sono state scritte queste pagine, alle donne era vietato esibirsi in chiesa. La cantante romana, per l’occasione, rinnova la collaborazione con Giovanni Falzone, già esperita in “Abbey Roads”, anche arrangiatore dei nove brani in scaletta, e gli affianca tre musicisti di sicuro affidamento come Filippo Vignato, Jacopo Ferrazza ed Ermanno Baron. La rivisitazione del repertorio classico viene condotta con leggerezza e giusto trasporto. La Montellanico canta con toni lievi, ma affilati, modulando la voce in una continua alternanza di accenti, non trascurando qualche sottolineatura ironica, sempre nel rispetto dei maestri del barocco e lanciandosi in parentesi scat molto efficaci. Con due bocche da fuoco come il trombettista e il trombonista, poi, c’è da evidenziare, come il gioco diventi facile, la strada sia in discesa. Infatti i due specialisti degli ottoni danno battaglia con unisoni piani ed energici, dialoghi flessuosi ed assoli scintillanti. Resta da rimarcare il prezioso lavoro della ritmica, sempre sul pezzo, propositiva e fantasiosa.
Fra i nove brani dell’album, inoltre, è particolarmente convincente O cessate di piagarmi/Luci ingrate per un intervento esplosivo di Falzone, in stile espressionista, a cui risponde la Montellanico trattando la voce come uno strumento a fiato, per non parlare della contro-proposta successiva del trombone di Vignato, growl fino al midollo…
“Canto proibito! è, in sintesi, un felice incrocio fa musiche di secoli lontani fra loro, apparentemente incomunicabili. Va dato merito a Giovanni Falzone di aver trovato la chiave mettere in relazione i due mondi, per mezzo di arrangiamenti moderni ed efficienti, in cui inserire il valore aggiunto di una voce fuori dal tempo, o meglio sospesa fra il passato e il futuro, come quella della band leader. Ed è, complessivamente, un bel sentire…
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