Pablo Montagne: chitarra
Andrea Gallo: basso elettrico
Pierluigi Villani: batteria
Verve – 2024
Tranchant PAP prima di essere un trio è la rappresentazione fisica di un progetto che ha tre punti di riferimento e nello stesso tempo nessuno Questo perché i tre leader, duttili e versatili, si scambiano continuamente ruolo, posizione, direzione da dare alla musica seguendo un costante ribaltamento dei ruoli e delle funzioni all’interno del gruppo. La loro è una musica vivida, pulsante, che produce e reinventa il presente senza soluzione di continuità, avendo ben a mente il background e le spinte futuribili di ognuno. Non a caso PAP sta per le inziali del nome dei tre componenti, una sigla democratica e condivisa, una spartizione di suoni e emozioni paritetica. Potrebbe essere l’idioma per definire il termine interplay, mai come in questo disco essenziale. Anzi è il principio primo su cui si basa l’intero disco, una felice corrispondenza di menti sensibili e parallele che si nutrono l’un l’altro (Gateau Au Chocolat). La musica che si ascolta è tanta: i tre pescano dal jazz, dal prog, dal jazz rock, e traducono, reinventandolo, il presente. Pablo Montagne improvvisa all’interno di un canovaccio elastico dove i nomi dei brani sono dei riferimenti tematici su cui veleggiare affidandosi all’inventiva del momento. Dotato di grande tecnica e conoscenza dello strumento, riesce ad insinuarsi all’interno dei suoni modificandone la grammatica. Questo suo veleggiare è telepaticamente contrappuntato dal basso elettrico, una sorta di chitarra aggiunta e dialogante, di Andrea Gallo e dalla batteria di Pierluigi Villani che ondeggia tra ritmo e melodia, marosi e controtempi (Pop Up). Nove composizioni originali, nove frammenti musicali di un tempo senza tempo.
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