Monday Orchestra – Un Poco Loco

Luca Missiti: Direzione e arrangiamenti
Daniele Moretto, Alessandro Bottacchiari, Giancarlo Mariani, Pietro Squecco: tromba, flicorno
Andrea Andreoli, Carlo Napolitano, Davide Albrici, Federico Cumar: Tromboni
Giulio Visibelli: sax contralto, sax soprano, flauto, flauto in sol
Andrea Ciceri: sax contralto, sax soprano, flauto
Tullio Ricci: sax tenore, sax soprano, clarinetto
Rudi Manzoli: sax tenore, clarinetto basso
Ubaldo Busco: sax baritono, clarinetto
Giancarlo Porro: sax baritono
Antonio Vivenzio: pianoforte
Marco Vaggi: contrabbasso
Francesco Meles: batteria
Sandro De Bellis: percussioni
Solisti ospiti
Fabrizio Bosso: tromba
Rosario Giuliani: sax contralto

Ultra Sound Records – 2024

Cent’anni e sentirli, eccome! Sono quelli suonati dalla Monday Orchestra diretta da Luca Missiti in ricordo del grande pianista e compositore Bud Powell. E la Monday lo fa con tutta la forza di cui è famosa: una sintesi di swing e modernità a cavallo di un mainstream piacevole, appassionato e ben suonato. Parliamo di una formazione che esiste da anni, e speriamo tanti ancora, con una sezione fiati enorme che la fa sembrare una locomotiva jazz lanciata su un infinito binario di note. In Un Poco Loco, questo è il titolo per un appropriato omaggio a Bud Powell, si sono aggiunti due solisti di notevole profilo come Fabrizio Bosso e Rosario Giuliani. È risaputo che le composizioni di Powell non sono di facile maneggiabilità ma Missiti le ha piegate con bravura alle esigenze della sua orchestra. Il disco si apre con una colorata e solare Celia. I fiati spingono da far paura e spalleggiano i fantasiosi ricami di Alessandro Bottacchiari e Rosario Giuliani. In Tempus Fugit la velocità si fa spaventosa. La band sfida il tempo sotto i colpi di tromba e sax di Bosso e Giuliani. L’omaggio prosegue con quattro parti di Close Enclosure che attraversano l’intero disco. Legano, narrano, rasserenano e allo stesso tempo fanno da spartiacque a composizioni come Strictly Confidenzial, la traballante Un Poco Loco, l’intimista Dusk’n’ Sandy, raccontata dal pianoforte di Antonio Vivenzio, e la sferzante e vivace Bouncing With Bud. Questo bel disco su Bud Powell che ne rinverdisce i fasti e lo porta su posizioni sonore più ampie e dibattute musicalmente si chiude con la cinetica e metropolitana Parisian Throughfare.
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