Lucia Ianniello – Keep left and go straight South

Lucia Ianniello: tromba, flicorno, voce
Paolo Tombolesi: tastiere
Roberto Cervi: chitarra
Alessandro Forte: batteria

Filibusta Records – 2024

Keep left and go straight South è il terzo album da leader della trombettista, compositrice e anche cantante, in questo caso, Lucia Ianniello. Il titolo del disco è onomatopeico, significativo e allo stesso tempo un manifesto esplicito delle intenzioni progettuali della trombettista. Qui si va al sud, si canta il sud: South – Pigl stu tren e vai! -, si suona il sud e si respirano gli odori del sud. Il cucinato musicale di Ianniello è saporito, non è solo salsa di pomodoro, ma possiede anche un retrogusto speziato, che sa di oriente e mediterraneo. Una cucina introiettata di sud che emigra nel sud e che mescola il suo con l’altro (Human Race). La tromba racconta di viaggi pericolosi, a volte mortali, di sfruttamento, di sogni infranti, gommoni affondati e “frutti proibiti” raccolti dai versi di Strange Fruit. A proposito della tromba, quella della Iannone ha un suono misurato, a volte lacerante, profondo, l’opposto del torrenziale. Si direbbe una di pochi suoni ma carichi di significati e diretti. Alle tastiere, come alter ego e anche co-autore, c’è Paolo Tombolesi. Con la leder condivide la paternità di un brano e da solo quella di altri due. Roberto Cervi è quello che alla chitarra definisce gli umori del sound, accattivati, rudi, taglienti o diretti. Alessandro Forte invece detiene timbrica e pulsazioni del quartetto decidendone tempi e andamenti. La talassica Tide apre il disco. Le tastiere si ergono in primo piano mentre la tromba sordinata di Ianniello fa capolino definendo l’atmosfera, quietamente instabile. La chitarra interlocutoria di Cervi entra in scena accompagnando il brano verso il finale. Lucia Ianniello è riuscita a realizzare una sintesi ben precisa delle tante “musiche” che fanno parte del suo bagaglio artistico di sperimentatrice. Questo è un disco dove ogni singolo brano è diverso dall’altro dal punto di vista sonoro. Quest’ultimo, il suono, si adatta fortemente al significato del brano e ne diventa il significante. Si ascolti per esempio Bird Migration, un raffronto tra la liberta di spostarsi di un uccello e quella presunta che avrebbe un uomo di andare per continenti; la connotativa Black o la mitologica e realistica Feronia, scandita dal canto in napoletano della Ianniello: Voglio esse chi song’ io.


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