Euphonia. Eugenio Finardi @ Attraverso Festival

Gavi – 29.8.2024

Eugenio Finardi: voce
Raffaele Casarano: sassofoni
Mirko Signorile: pianoforte

Foto: Roberto Cifarelli (dal sito di Eugenio Finardi)

La rassegna “Attraverso Festival” prevede una serie di appuntamenti artistici e culturali in estate per i comuni compresi nelle province di Alessandria, Asti e Cuneo. Il 29 agosto negli splendidi spazi della tenuta Centuriona, a Gavi, si esibisce Eugenio Finardi, in compagnia di due partners con un pedigree jazzistico, Mirko Signorile al pianoforte e Raffaele Casarano ai sassofoni. I tre da un paio d’anni portano in giro per l’Italia il loro progetto “Euphonia”, che è diventato anche un disco, uscito giusto nel 2022. Come illustra Finardi nel preludio al concerto: «Euphonia è un flusso musicale unico, con minime interruzioni, in cui sono incastonate le mie canzoni. Ogni sera il flusso può variare, a seconda dell’ispirazione dell’istante. Non sappiamo mai esattamente dove ci porta questo percorso, anche se abbiamo i nostri punti fermi, le nostre tappe, che andiamo a toccare ogni volta, magari in un punto diverso della serata».

A Signorile spetta il compito di forgiare introduzioni gonfie di note e di espressività. In questa ricca armonizzazione si manifesta, mano a mano, un motivo di cui il cantante milanese si appropria, interpretandolo con il consueto stile personale, molto riconoscibile. La voce, infatti, scivola sui testi delle canzoni rivelando un timbro caldo e avvolgente, modulando le parole con forza o con grazia, salendo di intensità, se necessario. È, in sintesi, veramente il terzo strumento accanto al pianoforte e ai sassofoni. Finardi, poi, è in serata di grazia e si diverte a spiazzare i due partners, pronti e in campana per seguire le invenzioni del leader, quando inserisce variazioni in un copione che è un canovaccio da rielaborare secondo le risposte del pubblico o le suggestioni del momento. Ci si riferisce in specie ad un tentativo di immaginare un passaggio “rhythm and blues”, “alla James Brown”, nella misconosciuta e vivacissima Ambaraboogie. Colpiscono, inoltre, una versione de La radio, rallentata, devitalizzata, per significare, forse, un omaggio nostalgico ad un passato mitico ormai lontano, e gli evergreen come Le ragazze di Osaka o Amore diverso, intatte nella loro bellezza, nel loro fascino e applaudite lungamente dagli spettatori. Non meno riusciti sono gli omaggi a Franco Battiato – Un oceano di silenzio – e a Ivano Fossati – Una notte in Italia – che mandano in cortocircuito l’emozione in platea. Resta da segnalare, ancora, l’ottima prova di Raffaele Casarano, capace di dialogare sullo stesso terreno con Signorile, da jazzista prestato al cantautorato, e che fa sfoggio di un gusto pregevole e di una notevole tecnica, in particolare nell’uso degli acuti e dei sovracuti, sul sax soprano.

Il concerto si conclude in gloria con Extraterrestre, invocata da una parte dei presenti. Il repertorio vecchio e più recente riesce a conquistare un pubblico numerosissimo, di età differenti. Il vecchio leone, perciò, sa ancora graffiare, ha dalla sua passione e voglia di giocare con un songbook antico e nuovo, capace di attirare l’attenzione e gli applausi di platee del tutto eterogenee.


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