Rosario Di Rosa: elettronica Roland SP04 mll, mikrokorg, moog, field recordings manipulated, fx
Stefano Maltese: sax soprano, sax sopranino, sax contralto
Carlo Cattano: sax baritono
Sonic Dialogue – 2024
Il disco, uscito soltanto come audiocassetta, documenta l’incontro fra Rosario Di Rosa con due portabandiera dell’avanguardia jazzistica siciliana, Stefano Maltese, in questa occasione a vari tipi di sassofono, e Carlo Cattano, esclusivamente al sax baritono. Il compositore siciliano lavora qui, in un certo senso, alla maniera di Christo, famoso artista di origine bulgara, esponente della land art. Christo è noto per aver impacchettato elementi naturali utilizzando tessuti di ogni tipo, nylon, polietilene, corde, con lo scopo di far entrare l’ambiente all’interno dell’opera d’arte. Non solo, Christo ha imballato pure ponti o monumenti di importanza storica, ottenendo risonanza in ogni parte del mondo. Di Rosa, allo stesso modo, incornicia, avvolge, dando di piglio al suo strumentario elettronico, le evoluzioni dei due sassofoni con un effetto complessivo di inclusione, ma non di incapsulamento. Maltese e Cattano si esibiscono in una serie di divagazioni sonore, se così si può dire, sciorinando note plurime, schiocchi, ottenuti con secchi colpi di lingua sull’ancia, effettuando progressioni in scala verso il sovracuto, o dispensando bordate di note gravi. Volendo scavare dentro l’eloquio dei due sassofonisti si percepisce un rimando alla new thing, al free storico, riplasmato, però, secondo la loro cultura e la loro sensibilità. Siamo all’interno di una ricerca in parallelo o in comune che parte, sì. dal free, ma si apre verso altre direzioni, pur mantenendo una matrice libera e priva di lacci o di remore, Il dialogo, poi, è sempre conseguente ed intenso. I due si conoscono bene e sanno rispondere colpo su colpo alle sollecitazioni reciproche, evitando come la peste i clichè.
Rosario di Rosa, in alcuni tratti, crea sfondi uniformi e quasi lirici, in altri momenti costruisce coltri elettroniche spesse, apparentemente impenetrabili, dove si dibattono le voci dei due sassofonisti, capaci, però, di squarciare il velo che le circoscrive, ma non le soffoca.
Fra le sette tracce si fa particolarmente raccomandare Dismiss your pattern, poiché succede veramente di tutto in questa traccia, Si va dal blues al noise, da tempi lenti, atmosfere sospese e claustrofobiche a parentesi giocose, allegre, contrassegnate decisamente dall’uso della loop station.
In conclusione “Amplified speaking spaces” è un capitolo a parte nella discografia di Rosario Di Rosa, impegnato, di solito, a realizzare musica con partners operanti a Milano e dintorni. Questo ritorno in Sicilia segna, forse, anche un cambiamento di prospettiva nella visione artistica del tastierista isolano. Attraverso il confronto con Maltese e Cattano, Di Rosa può ripensare, infatti, al peso dell’ elettronica nella sua musica, e alla sua pregnante funzione dialogica con altri generi, proiettandosi, in tale maniera, verso nuove esperienze e relative acquisizioni.
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