Giovanni Scasciamacchia: batteria
Perico Sambeat: sax alto, sax soprano
Dado Moroni: pianoforte
Tommaso Scannapieco: contrabbasso
Abeat Records – 2024
Giovanni Scasciamacchia da anni porta avanti una sua idea di jazz a cavallo tra il post bop e il mainstream, probabilmente luoghi musicali dove è cresciuto artisticamente. Nel suo ultimo disco intitolato Patto Armonico, che lo vede non solo leader ma anche musicista e compositore, gli sono accanto il formidabile sassofonista spagnolo Perico Sambeat, il fuoriclasse Dado Moroni al pianoforte e l’eclettico Tommaso Scannapieco al contrabasso. Ogni singolo brano del progetto trae ispirazione dal mondo del design. Chiaramente si è di fronte a una naturale diversificazione compositiva e musicale. Questo rende il disco più appetibile dal punto di vista dell’ascolto e soprattutto variegato. Non c’è al suo interno una predominanza di stili ma non manca lo swing che ne caratterizza il fondale di ogni brano. Non a caso il brano iniziale si chiama Brainstorming, dove c’è un’incredibile confluenza di idee e stili che si fondono grazie all’eccellente lavoro al sax di Sambeat, alla creatività di Moroni e alla forza trainante di basso e batteria. Siamo di fronte a un jazz moderno contenente valori antichi da cui Scasciamacchia non si è mai allontanato. L’afro-americanismo del suo jazz è evidente e non rinuncia mai ai suoi valori che si ritrovano anche in Palette, un pezzo colorato costruito sul dialogo di sax e pianoforte. Schizzo, onomatopeico, è un rincorrersi trasversale tra strumenti; mentre Intreccio vede protagonista il piano che attira armonicamente a sè gli altri strumenti. C’è il tempo anche per una ballad come Scambio creativo, dai toni quieti e delicati. Comfort zone è invece una “liberi tutti”, nel senso che ognuno dà sfogo al suo intimo sentire musicale. In Lampus ancora Moroni sugli scudi, protagonista assoluto di un pianismo di alto livello. La sezione ritmica lo segue, gli è sempre alle costole mentre Sambeat da un saggio della sua arte improvvisativa. C’è da aggiungere che al soprano è incantatorio. La title track si presenta come ballad. Il sax ne dipinge la melodia mentre Moroni ne costruisce il costrutto armonico sostenuto efficacemente dalla sezione ritmica. Il disco si chiude con l’umbratile Empatia e la swingante Decò, certificazione di un jazz di qualità e di provata affidabilità tecnica.
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