Elsa Martin: voce
Flavio Zanuttini: tromba
Autoproduzione – 2024
Aer è un album decisamente sperimentale, che richiede un ascolto attento e complice per entrare in una dimensione particolare, dove le concessioni al cosiddetto gusto corrente sono del tutto assenti, e dove la fruibilità è agevole solo per chi ha un orecchio allenato e, soprattutto, disponibile a qualsiasi tipo di avventura sonora. Sono protagonisti del disco due musicisti del Nord Est, Elsa Martin e Flavio Zanuttini. La Martin è conosciuta principalmente per la sua collaborazione con Stefano Battaglia, anche se ha dato ottima prova di sé in altri contesti, con Andrea Ruggeri o con i fratelli Bottasso, ad esempio. Zanuttini è uno di “The Assassins” di Francesco Cusa, ma anche lui fa parte di altre formazioni ad organico variabile ed ha inciso pure due dischi in completa solitudine. La musica del cd è in larga parte improvvisata, anche se i due artisti hanno stabilito dei punti di incontro, delle stazioni a cui pervenire in coppia, intuitivamente, dopo aver espletato circonvoluzioni senza rete e senza punti di appoggio certi. È prioritaria, per il duo, l’attenzione al suono, in una gamma ampia di possibilità, da esperienze pensose, liriche ( un lirismo distillato) al rumore “addomesticato”, non stridente, insomma. La Martin interpreta testi poetici di autori quali Andrea Zanzotto o Emily Dickinson, a modo suo, scomponendo e ricomponendo i lemmi. con un vocalismo astratto, teso a cogliere l’essenza dell’essenza delle parole, o meglio ad utilizzarle dopo averle sezionate, fatte a pezzi, a prescindere dal loro significato reale. La cantante friulana, poi, mette in luce la sua superba tecnica nell’emissione di stordenti acuti e in tutta una serie di esplorazioni vocali non proprio ortodosse, mutuate dall’avanguardia contemporanea.
Zanuttini, da parte sua, con la tromba, spiattella una serie di note sporche, di soffi slabbrati, di frasi mozze e di perigliose ascensioni verso l’iperacuto, in risposta ad analoghe progressioni della partner.
Non si realizza, in questo modo, un dialogo atto a solleticare soltanto la libido di un pubblico schierato, di affezionati dell’avanguardia. C’è, dietro, una ricerca fondante al servizio di un’idea progettuale definita, infatti.
Con questo disco, infine, i due protagonisti della registrazione ci fanno respirare un’aria (aer – come da titolo dell’opera) di estrema libertà espressiva, all’interno di una proposta non facile da decodificare, ma capace sicuramente di offrire stimoli e sollecitazioni per un ascolto non banale o scontato.
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