Ramberto Ciammarughi: pianoforte
Paolo Fresu: tromba, flicorno
Tetraktis percussioni:
Gianni Maestrucci, Paolo Pasqualin, Leonardo Ramadori: percussioni
Ensemble Novamusica:
Francesco D’Oronzo, Angelo Lazzeri, Samuele Martinelli: chitarra
Stefano Mora: contrabbasso, violoncello
AdCantus Ensemble Vocale e Vocalia Consort:
Francesco Corrias: direttore, preparatore di coro
Camilla Records – CAM 23/06 – 2023
Una riflessione filosofica sul senso del confine, sul senso dell’ignoto al di là dei limiti imposti dalle nostre conoscenze e, per converso, sulla curiosità, sulla necessità di superare quei confini, di spingersi oltre per conoscere ed entrare in connessione con l’altro da noi. Ramberto Ciammarughi costruisce “Intramontes” intorno a questi concetti, in un mosaico espressivo realizzato con cura paziente e con visione decisamente trasversale ed aperta, alla ricerca di combinazioni che possano offrire soluzioni differenti da quelle già precostituite.
Il pianista avvia il ragionamento sulla scorta di alcuni dei più importanti autori della letteratura mondiale: le parole e i testi di Dante, Shakespeare e Leopardi, di Sofocle, Calderon de la Barca, Celine e Mario Luzi rappresentano infatti gli snodi dei brani composti per “Intramontes” e il punto di partenza per sviluppare il lavoro nel suo complesso. A questi si aggiungono poi le suggestioni e i rimandi di tantissimi altri autori che entrano nel fil rouge tracciato da Ciammarughi attraverso l’accostamento dei vari testi e l’utilizzo, di volta in volta diverso, delle voci che espongono gli stessi testi, affidati ai cori o alle voci singole e giocando con la “”posizione” delle voci che risultano, a seconda dei casi, in primo piano o innestate all’interno del tessuto musicale.
La costruzione dell’ensemble diventa una sfida ulteriore che il pianista si pone per andare oltre limiti e conoscenze già acquisite, oltre i confini dei linguaggi musicali e dei generi. Intorno al pianoforte e alle voci, con un articolato e ardito gioco teatrale, Ciammarughi dispone riferimenti e sonorità differenti per provenienza e li stratifica per mezzo di un movimento continuo che permette a ciascun protagonista di fare il proprio ingresso in scena, di sviluppare la sua porzione di discorso e, poi, lasciare agli altri il compito di proseguire l’esposizione. Un lavoro certosino condotto insieme a musicisti che hanno già collaborato con Ciammarughi e che ne assecondano il senso della ricerca, la necessità di confrontarsi con altri linguaggi musicali e con le possibilità espressivo dell’incontro con altre arti. La tromba di Paolo Fresu, l’Ensemble Novamusika, il Tetraktis Percussioni, l’Adcantus Ensemble Vocale, il Vocalia Consort sono ciascuno portatore di un linguaggio, di un proprio stile e di grammatiche stabilite nel corso delle esperienze: l’idea diventa convincente nel momento in cui l’ensemble così formato converge, in maniera condivisa, su una partitura capace di accogliere stilemi e caratteristiche e cercare costantemente una sintesi tra queste. Nei tredici movimenti della suite composta da Ciammarughi, i tratti caratteristici del jazz e della musica classica, della musica contemporanea e del progressive si intrecciano per rispondere alle necessità espressive di una riflessione intima, spirituale, evocativa, spesso virata verso la dimensione sacra, una riflessione però spesso anche spigolosa e frenetica, austera nelle forme ed equilibrata nel suo svolgimento. E quando, nei vari passaggi, i diversi riferimenti si fanno più marcati, resta sempre però centrale l’intenzione di compiere il percorso insieme, senza sovrastare l’altro, seguendo in sostanza l’ottica che anima l’intero progetto.
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