Luca Dell’Anna – Tactile

Luca Dell’Anna: pianoforte
Alessandro Fedrigo: basso elettrico
Luca Colussi: batteria

Artesuono – 2024

 

Luca Dell’Anna torna con “Tactile” ad incidere un lavoro in piano trio e lo fa con una visione ormai matura e trasversale. Il pianista raccoglie spunti e suggestioni dalle tante esperienze musicali attraversate negli anni e dalle sue innumerevoli curiosità e le sviluppa con equilibrio, mettendo insieme combinazioni ritmiche particolari, una vena melodica sempre precisa, lirica a tratti e sempre efficace, una concezione complessiva rigorosa che, però, non diventa mai sterile né tantomeno autoreferenziale, una costruzione sempre dotata di senso, condotta con la giusta dose di virtuosismo e con la necessaria interazione tra musicisti esperti come sono Alessandro Fedrigo, Luca Colussi e, appunto, lo stesso Dell’Anna.

Dal mondo classico alle escursioni latin e al rock per arrivare naturalmente alle tante correnti attuali del jazz: le undici tracce di “Tactile” – otto originali firmati dal pianista, Playing for Time di Peter Gabriel, Merci bon Dieu dalla “Suite Haitienne” di Frantz Casseus, poi portato al successo da Harry Belafonte, e The Horseman and The Tree costruita da Dell’Anna intorno ad un’aria di Claudio Monteverdi – rappresentano un percorso, allo stesso tempo, ampio e preciso: una linea peculiare, tracciata con una miscela naturale di discrezione e sicurezza. I riferimenti utilizzati dal trio provengono da ogni direzione, cercando convergenze tra elementi distanti, quando non opposti, e sfruttando di volta in volta le possibilità offerte da scrittura e improvvisazione, facendo convivere trasporto emotivo e attitudine riflessiva. E, ancora, l’abilità di mettere a frutto, nelle proprie composizioni, il confronto con i maestri e con le esperienze più recenti del piano trio: un ascolto e uno studio accurato che si trasformano in uno sguardo personale e creativo, animato dall’esigenza di scavare in profondità e da un’applicazione risoluta e mirata. La maturità passa poi anche per la necessità di affrontare temi più spirituali e astratti secondo prospettive diverse, affiancando riferimenti mistici e ancestrali, da una parte, e concetti della fisica relativistica, dall’altra. Il denominatore comune del discorso scaturisce quindi da questo lavorìo continuo alla ricerca della sintesi, dall’attenzione ai dettagli, dalla personalità con cui tutti i vari elementi vengono portati all’interno dello sfaccettato contesto espressivo del trio disegnato da Dell’Anna e messo in pratica dal pianista con il supporto generoso e puntuale di Fedrigo e Colussi.

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