Andrea Polinelli “Una biografia dall’Italia fra jazz, pop e cinema”

 Artdigiland – 2023

Foto: La copertina del libro

Andrea Polinelli è un musicista e compositore genovese con una passione dichiarata per il grande sassofonista argentino Gato Barbieri. Dopo un lavoro approfondito di studio e di documentazione, durato cinque anni, Polinelli pubblica questo libro che si rivolge in particolare ai rapporti fra Gato e l’Italia. Si può affermare, infatti, che la parabola del sassofonista sia indissolubilmente legata al nostro Paese. L’autore racconta cronologicamente e nei dettagli le tappe del percorso artistico di Barbieri, partendo dal successo in Argentina, dove raggiunge una considerevole notorietà all’inizio degli anni sessanta. Ad un certo punto, però, il tenorista sente il bisogno di allargare il proprio raggio d’azione. Il Sudamerica gli sta stretto e, su consiglio della moglie Michelle, lascia Rosario ed approda in Italia. Qui lui inizia una serie di collaborazioni, culminate in concerti e registrazioni discografiche in campo jazzistico, non solo, pure nella musica leggera (Venditti, Daniele) e nel campo delle colonne sonore (Bertolucci, Amico, tra gli altri), Dall’Italia, Gato si allontana, successivamente, per trasferirsi a Parigi e poi a New York, fino a raggiungere la fama mondiale. A distanza di molti anni, poi, l’argentino ritorna ad esibirsi a Milano, Roma e in altre sedi, riallacciando rapporti con persone e ambienti con cui aveva condiviso le difficoltà e i primi trionfi degli anni di permanenza nella città eterna. Polinelli non si accontenta di consultare riviste, italiane e straniere, e testi sulle vicende del jazz, per organizzare il suo libro. Nell’opera, in più, sono riportate anche interviste di prima mano con grossi personaggi della musica italiana. che, in qualche maniera, sono entrati in contatto con lui. In questo modo si può ricavare una visione abbastanza precisa sulla personalità di Gato, oltre la dimensione di genio del jazz, sui suoi pregi, soprattutto il carattere mite e disponibile, e su alcune sue peculiarità, raccontate in gustosi aneddoti. Uno per tutti. Danilo Rea, pianista del gruppo di Barbieri in un tour degli anni duemila, testimonia: «Sul palco aveva una presenza spaventosa, era una belva. La sua frase magica che spiega tutto era: Io te paso sopra e poi ci vediamo dall’altra parte, non te preoccupare. Nonostante ciò, però, durante la tournée c’è stato sempre quell’accordo maledetto che non gli piaceva e io non ho mai capito quale cavolo fosse questo accordo perché essendo lui “surreale”, non si capiva…. Mira, mira, l’acuerdo es este, ma non riusciva neanche a suonarlo bene. Ma dov’è quest’accordo, Gato? Gli chiedevo [ride]. Era completamente folle…»

Polinelli si impegna anche in una prospettiva diacronica sulla vita artistica di Gato, analizzando l’andamento sociale e politico, in Italia, in parallelo all’evoluzione della musica, o osservando come si muovevano le altre arti in contemporanea, oltre al jazz, con un riguardo speciale per il cinema, vista anche l’incidenza che ha avuto la settima arte nelle esperienze del compositore di Rosario. Viene messa in risalto, inoltre, una persona che ha segnato pesantemente, in positivo ed in negativo, i passi compiuti da Gato Barbieri in ogni settore, la moglie Michelle. Michelle ha condizionato parecchio le scelte musicali, l’adozione di un look alternativo, con quel cappello terzomondista e la sciarpa “alla Fellini”, ad esempio, quindi lo ha guidato e indirizzato, ma, secondo Enrico Rava, gli ha anche portato via gli amici e lo ha rovinato non solo finanziariamente, sperperando una vera fortuna, ma soprattutto artisticamente, orientandolo verso opzioni sempre più facili e commerciali per la smania del successo planetario.

L’autore si sofferma, ancora, su alcuni dischi di particolare rilevanza, come la colonna sonora di “Ultimo tango a Parigi”, illustrandone la genesi e le varie fasi della registrazione, mentre per altri album spende meno parole, ma sa inquadrarli nella giusta luce.

Al libro, infine, sono allegate dodici trascrizioni di assoli del sassofonista, una discografia completa ed una ricca bibliografia.

Per gli estimatori di Gato Barbieri, e non solo, per quanti vogliano ripercorrere la storia del jazz italiano dagli anni sessanta agli anni 2000, questo testo offre molti motivi di interesse e di approfondimento.

Si può, perciò, sicuramente apprezzare il grosso lavoro di ricerca e di riscoperta compiuto da Andrea Polinelli, che ha dedicato un libro ad uno dei più importanti musicisti argentini di tutti i tempi, stella del jazz mondiale, che, finora, non era mai stato celebrato in questo modo da nessuno scrittore, neppure nella sua terra d’origine..


Segui Jazz Convention su instagram: @jazzconvention