Sandro Gibellini – Chorinhos

Sandro Gibellini: chitarra
Andrea Candeloro: pianoforte
Roberto Piccolo: contrabbasso
Massimo Caracca: batteria
Guido Bombardieri: clarinetto
Stefania Maratti: flauto
Michele Zipponi: violoncello
Roberto Soggetti: pianoforte
Silvia Tognetti: voce
Silvia Donati: voce
Francesca Virgilio: arpa
Fausto Beccalossi: fisarmonica

Barly Records – 2024

Sandro Gibellini, chitarrista di razza, sensibile e raffinato, ha abbandonato per un attimo il jazz per dedicare un intero disco ad una sua passione musicale, lo choro. Questo genere musicale incarna l’anima popolare brasiliana di cui il suo esponente storicamente più illustre è stato Pixinguinha. Gibellini ha intitolato il disco Chorinhos ed è composto interamente da brani originali scritti dal chitarrista. Già dal primo ascolto si capisce subito che Gibellini è riuscito a trasmettere pienamente questa sua passione essendo il disco pregno di esotico estetismo, di colori, di gioia e panorami immaginifici. Ha messo sapientemente in musica quelle che sono le istanze principali di questo genere musicale miscelandole con una buona dose di jazz ed esaltandone i tratti melodici. Contrabbasso e batteria tengono dritto il timone seguendo la loro stella jazz e garantendo agli assolo del leader, alle sue sortite sonore, di restare in linea con la struttura del brano e improvvisare liberamente. Anche gli interventi di pianoforte sono fantasiose e allo stesso tempo coerenti con le esigenze e le fantasiose melodie di Gibellini. Chorinos è un disco ricco di strumenti e suoni dove il clarinetto di Bombardieri disegna ghirigori barocchi contrappuntando le tematiche della chitarra. È proprio il suono ammaliante del clarinetto in Eunice ad aprire il disco e a conferire quell’alone di magico realismo alle atmosfere di Chorinos. Così come Fausto Beccalossi fa con la fisarmonica nella cantata Aguas Doces, conferendo passione e profonda sensibilità alla tematica del pezzo. Splendido anche il duetto tra chitarra e arpa in Arpalice. Ma questo disco, in cui Gibellini offre la sua sopraffina arte chitarristica modulata attraverso un perfetto equilibrio tra armonia e melodia, riserva ancora tante sorprese che è meglio ascoltare e non rivelare.


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