Alessandro Di Liberto: pianoforte, synth
Laura J Marras: sax alto
Sebastiano Dessanay: contrabbasso
Roberto Migoni: batteria
GleAm Records – 2024
Alessandro Di Liberto, pianista sardo con un interessante background artistico e didattico alle spalle, ha pubblicato per la GleAm Records il suo nuovo disco intitolato Punti di vista. È un lavoro in quartetto che contiene tutte sue composizioni. Il jazz suonato è accattivante, diretto, melodico, con forti connotati contemporanei. C’è da aggiungere che la sua isola è la fonte d’ispirazione sia dal punto di vista musicale che compositivo. Da questo suo mondo natio che ha respirato e vissuto sin dalla nascita riporta in musica ricordi, paesaggi, suoni, colori e sapori della Sardegna. Vento di Mare, che apre il disco, non è solo un titolo ma è anche una sensazione talassica che il quartetto riesce a trasmettere trasportando l’ascoltatore in una dimensione paesaggistica e naturale. Il sax di Laura Marras narra i tratti seducenti de La Spiaggia di Riso confortata dall’eloquio in solo di pianoforte di Di Liberto. Invece Verde e Azzurro è dipinto di esotico, possiede venature brasiliane e sponde melodiche italiche. Regala quiete e estetismi geografici. La sorprendete Laura Marras apre L’Orologio del Tempo. Un pezzo piacevole, descrittivo, dove la sezione ritmica fornisce solide certezze libertarie mentre il pianoforte gioca con il tempo e i contrappunti di sax. La dolcezza di Pan di Zucchero non è solo racchiusa nel titolo ma anche nelle note di sax e pianoforte che dettano gli umori di una ballad raffinata e sensuale. Sulla Torre è un pezzo più dinamico, aperto, in cui il sax si esprime in piena libertà supportato e stimolato dalla sezione ritmica. Così è anche Riviera di Corallo, con il pianoforte che asseconda le dinamiche del sax donando serenità e gestendo, allo stesso tempo, le scansioni della narrazione. Punti di vista volge al termine mantenendo inalterata quella sua vena melodica e descrittiva che caratterizza l’intero disco. Intatto è anche quel senso di quiete isolana che infonde, sia che uno viaggi con la fantasia Tra le Vie del Borgo, o si perda tra le sorprese sonore de L’Isola dei Giganti, o che approdi come un Ulisse smarrito tra le colonne romane del Tempio di Antas.
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