Abeat Records – AB JZ 056 – 2008
Marco Giocoli: chitarra acustica, chitarra elettrica
Lorenzo Feliciati: basso
Lucrezio De Seta: batteria
Tom Harrell: tromba, flicorno
Fabrizio Mandolini: sax soprano
Immagina una session per nulla casuale, dove si ritrovano a un tempo un chitarrista innamorato del suono del suo strumento – e dunque sempre alla ricerca della resa migliore – un contrabbassista incline alla contaminazione tra generi, un batterista jazz ma non sempre. Aggiungi la voce di un sax soprano particolarmente sentita e struggente, e il tocco poetico di un Maestro.
La connotazione maggiore di Dentro il Gusto è proprio un blend di gran classe, che vede il chitarrista Marco Giocoli leader di un trio al cui interno troviamo il contrabbassista Lorenzo Feliciati e il batterista Lucrezio De Seta, con lo straordinario apporto di Tom Harrell alla tromba e del sassofonista Fabrizio Mandolini – molto pertinente in questo contesto – in alcuni pezzi.
Sonorità ariose e una costante sensazione di armonia caratterizzano questo lavoro. Nell’incipit, Come la Vita, Harrell crea un dialogo molto raffinato insieme alla chitarra, così come nel brano Dentro il gusto Mandolini e Giocoli rendono arcana l’atmosfera, donando a chi ascolta un’idea di malinconia sonora che diventa concreta con l’entrata della tromba nel tema.
Con Oasi e Apri la finestra la chitarra torna protagonista, a parte il lungo e sapiente assolo di De Seta che apre il primo dei due pezzi, e il contrabbasso è magnifico. Con Il Paradosso i toni delicati vengono sostituiti da una ritmica incalzante che accompagna Giocoli e Harrell nello sviluppo di un pezzo accattivante e “sorridente”, e con medesima attitudine è giocata Quasi quasi mi convinco: un tema antico, lineare e mai banale.
L’odore della pioggia segue il mood del titolo e si lascia percorrere da suoni pacati e quasi liquidi, la tromba di Harrell come un sussurro, ma vitale.
La chiusa è affidata a un brano che molto probabilmente sta a cuore in modo particolare a Marco Giocoli, essendo stato scritto proprio la sera stessa in cui è nato suo figlio. Ballad intensa e dolcissima sin dall’inizio, con il tema affidato al sax soprano e un piccolo suono, perfettamente amalgamato, che fa dapprima pensare a un effetto e invece è un vagito…
C’è cuore, in questo lavoro già naturalmente interessante sulla carta per le prestigiose collaborazioni. Non solo un progetto costruito ad arte, ma un vero e proprio percorso. La voglia di realizzarlo al meglio, da parte di questi musicisti, si avverte perfettamente e rende questo disco un prodotto di sorprendente qualità.