Vincenzo Bardaro – Amrita

Vincenzo Bardaro - Amrita

Autoprodotto – 2010




Vincenzo Bardaro: batteria

Pasquale Bardaro: vibrafono

Alberto Parmegiani: chitarra

Daniele Cappucci: contrabbasso

Marco Bardoscia: contrabbasso in Breathing





Vincenzo Bardaro propone in Amrita dieci composizioni originali legate da una parte al delicato impasto sonoro innescato da vibrafono e chitarra, dall’altra l’intreccio tra jazz tradizionale e di ricerca equilibrato dalla costante attenzione alla melodia.


Il batterista guida il suo quartetto in un disco delicato e ricco di spazi: la musica composta da Vincenzo Bardaro è aperta a soluzioni interessanti e mette in luce una visione rilassata del fatto musicale. È difficile trovare in Amrita sovrapposizioni ridondanti, slanci privi di soluzione e frasi fini a sé stesse. Nella concezione del lavoro Bardaro ha operato scelte azzeccate – dalle voci dei musicisti alla disposizione dei momenti – che permettono di volta in volta ai temi e ai solisti di muoversi con disciplinata libertà.


Altro felice spunto offerto dal lavoro è la capacità di dare spessore e intensità alla delicatezza del lavoro. La gestione relativamente tradizionale di armonia e ritmo, unita alla ricerca della melodia, garantisce vigore ai brani. Come sopra per la gestione del quartetto, non si tratta di contraddizione, ma della composizione, matura e ben calibrata, di elementi diversi naturalmente contenuti all’interno dell’espressione musicale.


Amrita in sanscrito significa immoralità e, nello specifico, è la bevanda che conferisce l’immortalità agli dei. Bardaro, nelle note che accompagnano il disco, rilegge la parola Amrita come purificazione e ricerca di punti di riferimento che permettano di osservare la realtà da nuove prospettive. Una rilettura estensiva, se si vuole, ma pienamente in sintonia con il suono e lo sviluppo del disco.