Claudio Cojaniz & Francesco Bearzatti – Beat Spirit

Claudio Cojaniz & Francesco Bearzatti - Beat Spirit

Caligola Records – Caligola 2122 – 2010




Claudio Cojaniz: pianoforte

Francesco Bearzatti: sax tenore, clarinetto

Lorenzo Acquaviva: voce





Che cos’è Beat Spirit. Prima di tutto è una provocazione. Una lettura del presente con strumenti jazz di trent’anni fa. Chiaramente è una sfida, forte, dal notevole impatto critico. La versione di Cojaniz e Bearzatti è moderna ma per nulla “allineata”. Così come è antico ma odierno l’assolo di clarino di Bearzatti che apre Tanx e ci introduce alla recita di Lorenzo Acquaviva che leggerà per tutto il disco alcuni pezzi tratti dal libro Cobra 13 scritto dallo stesso Cojaniz. È proprio quest’ultimo che apre a narrazione finita il secondo brano del disco intitolato Busy Street, un duetto piano-sax che ci riporta indietro ad un free jazz colorato, di confine, e non proprio ortodosso che alcuni critici accostano a certi dialoghi musicali tra Dollar Brand e Archie Shepp. Beat Spirit è un disco non facile, partorito dalla creatività di due artisti, quali Cojaniz e Bearzatti, che oggi in Italia sono molto avanti nel cercare di fare e comunicare jazz in forme che non sia quelle tradizionali e facili da digerire.


Non a caso i dieci pezzi del disco, tanto per essere sicuri dell’autenticità, sono firmati da Cojaniz e Bearzatti, tra cui alcuni pensati in comune. Nella sequela dei brani presenti in Beat Spirit sono da porre in evidenza lo strepitoso e straziante blues di Funeral X, il free intrigante e graffiante di Black Panther e l’allucinato Electric Woodoo: “…Monk illumini le mie mani…”. Snap, invece, ha l’efficacia di un fotogramma in bianco e nero che si stinge nelle immagini rarefatte e discorsive di Blue dynamo in a starry night. Bandoneon, strumento rievocato dai tratteggi al sax di Bearzatti, spinge il disco su un versante, meridionale, latino, che si conclude nell’efficace Habanera eseguita in assolo al pianoforte da Cojaniz.