Enrico Intra – Piani diversi

Enrico Intra - Piani diversi

AlfaMusic – AFMCD151 – 2011




Enrico Intra: pianoforte, direzione

Giulia Molteni: pianoforte

Dino Rubino: tromba

Andrea Andreoli: trombone

Mattia Cigalini: sax alto

Francesco Diodati: chitarra

Alessandro Lanzoni: pianoforte

Gabriele Evangelista: contrabbasos

Paolo Orlandi: batteria






Piani Diversi è un lavoro estremamente composito e particolare. Innanzitutto mutua il titolo da un evento proposto da Maurizio Franco presso la Gioventù Musicale di Modena: un pianista classico e un pianista jazz impegnati in un gioco alternato di repertorio e improvvisazioni, con il supporto del musicologo a spiegare motivazioni e tipologie dei diversi interventi. Enrico Intra prosegue questa scia unendo dieci tracce in piano solo ai quattro movimenti della Suite op. 14 di Bela Bartok eseguiti dalla giovane pianista Giulia Molteni.


La scelta del linguaggio utilizzato per le improvvisazioni e i brani eseguiti da Intra porta il centro espressivo del materiale vicino – in modo formale e sostanziale – alla musica colta contemporanea. Il dialogo tra estetica classica e jazz prosegue nel gusto melodico del pianismo di Intra, nel lasciare emergere di quando in quando le matrici afroamericane e nel farle interagire, grazie ad un intreccio profondo e sperimentato negli anni, con composizioni dal disegno lucido e rigoroso. Le diverse anime della musica colta del novecento si ritrovano nel filo narrativo intessuto da Intra, dalla serialità alle urgenze descrittive, interpretate ed utilizzate senza atteggiamenti dogmatici.


Un lavoro importante dal punto di vista della concezione e per le implicazioni progettuali: i brani sviluppati con attenzione ed equilibrio e costituiti da elementi provenienti da tutte le direzioni. Piani diversi astrae dai confini di genere e restituisce una forma dove classicità, composizione, intenzioni istantanee, linguaggi e possibilità espressive convergono in maniera intima. L’alternanza dei temi di Bartok, delle improvvisazioni e delle composizioni del pianista disegna un mondo espressivo dove l’attitudine alla creazione “senza rete” e alla ricerca di nuovi punti di contatto permette di cercare strade e materiali nuovi per la scrittura musicale.


Il disco contiene anche 442 secondi, brano composto e diretto da Intra ed eseguito nell’ambito della rassegna Orchestra Senza Confini da un settetto articolato in maniera particolare e formato da alcuni dei talenti emergenti del jazz italiano come Dino Rubino, Andrea Andreoli, Mattia Cigalini, Francesco Diodati, Alessandro Lanzoni, Gabriele Evangelista e Paolo Orlandi. Se il titolo rimanda immediatamente a John Cage, la dedica ad Andrew Hill offre l’ennesima connessione tra mondi diversi.