Antonio Tosques 4tet guest Mike Melillo – Block Notes

Antonio Tosques 4et guest Mike Melillo - Block Notes

DodiciLune Records – Ed 288 – 2011




Antonio Tosques: chitarra

Mike Melillo: piano

Danilo Gallo: contrabbasso

Enzo Carpentieri: batteria






Block Notes, licenziato nel 2011 dall’etichetta salentina DodiciLune, è il secondo album da leader del chitarrista foggiano Antonio Tosques a due anni dall’esordio di Synopsis. A differenza di quest’ultimo, caratterizzato da sonorità più vicine alla fusion, qui Tosques si rifà alla tradizione più strettamente jazzistica degli anni sessanta, riprendendo lo stile tipico di quel periodo.


La formazione è un quartetto standard formata da una ritmica di spessore formata dal sempre convincente contrabbasso di Danilo Gallo e dal batterista Enzo Carpentieri, e impreziosita da un ospite d’eccezione, il pianista americano Mike Melillo.


Tosques si contraddistingue anche nelle vesti di compositore, suoi infatti quattro degli otto brani presenti nel disco, oltre agli omaggi che completano l’album di due giganti dell’epoca d’oro del bop come Charlie Parker e John Coltrane, e a due composizioni a firma rispettivamente di Gallo e Melillo. Ma è tutto il quartetto a funzionare bene, il bel suono pulito e senza artifizi della chitarra elettrica di Tosques trova qui terreno fertile con i colori disegnati dal trio che si mette a completa disposizione del leader, in una musica estremamente elegante che scorre via piacevole fin dal primo ascolto. Lo stesso Melillo conferma qui tutte le sue qualità e forte della sua esperienza si cala perfettamente nelle atmosfere del trio con un accompagnamento classico ma efficace, mettendosi in mostra con dei fraseggi freschi e raffinati. Stesso discorso per l’eccellente ritmica, sempre pronta ad incalzare i due con variazioni che fanno dell’interplay il punto vincente dell’insieme.


Un disco in definitiva senza alti né bassi ma che comunque rimane piacevole per tutto l’ascolto e che conferma le qualità di Tosques sia da un punto strettamente tecnico che del gusto e dei dettagli, in una musica volutamente senza colpi ad effetto o elementi particolarmente innovativi, ma che rimane fedele alla tradizione anche nelle rivisitazioni dei due standard presenti.