Slideshow. Giancarlo Maurino

Foto: Fabio Ciminiera










Slideshow. Giancarlo Maurino.


Jazz Convention: Così, a bruciapelo puoi parlarci di tuoi recenti lavori discografico?


Giancarlo Maurino: Certamente, ma devo parlare di due lavori perché ho registrato a distanza di due settimane e sono i primi album da leader a 54 anni ! Il primo Untold è composto da mie composizioni scritte in periodi diversi, tranne due la title track – appunto Untold – e Habibi che sono recenti. Inoltre ho registrato Limbo di Wayne Shorter come un piccolo omaggio alla persona che considero il mio maestro e una melodia tradizionale armena leggermente rivisitata dedicata a mia madre che era appunto armena. Devo ringraziare Rita Marcotulli, Francesco Puglisi e Fabrizio Sferra che hanno interpretato e suonato con una grande sensibilità e musicalità rendendomi veramente felice.



JC: E l’altro lavoro?


GM: Il secondo CD Um abraço no Jobim – letteralmente un abbraccio a Jobim – è il mio lato B (ossia brasiliano) ed è un omaggio a uno dei più grandi compositori brasiliani insieme a degli amici come Roberto Taufic, Roberto Rossi e Edu Hebling. Il risultato a mio parere è molto spontaneo e secondo il parere degli amanti del genere è anche molto godibile.



JC: Ci racconti ora il primo ricordo che hai della musica?


GM: I primi ricordi sono legati alla figura di mia madre che girando per casa, cantava arie di Puccini o melodie dell’epoca oppure suonava il pianoforte. Mi ha trasmesso la passione per la musica da quando stavo nella culla e credo anche prima.



JC: Quali sono i motivi che ti hanno spinto a diventare un musicista jazz?


GM: Pensandoci è stato un percorso naturale in cui mi sono trovato grazie ad alcuni amici che frequentavo e che mi facevano ascoltare cose bellissime che mi piacevano e mi facevano appassionare e avvicinare al mondo del jazz. Mi hanno dato uno spunto che ho raccolto e che ho voluto continuare avventurandomi nel modo della musica.



JC: Ha ancora un significato oggi la parola jazz?


GM: Credo di sì, anche se probabilmente oggi ha un significato più ampio di quello tradizionale che comunque rimane il punto di partenza di questa musica.



JC: Ma cos’è per te il jazz?


GM: Per me è un linguaggio musicale che è nato in un periodo storico e si è sviluppato e modellato in vari periodi e continua a evolversi. Dal blues, dal ragtime edal dixieland fino a oggi, sono successe tante cose e le forme espressive nell’ambito del jazz sono numerose. La forza del jazz sta nella capacità di unire le persone di qualsiasi etnia e forse anche di influenzare e portare un contributo alla musica in genere.



JC: Quali sono le idee, i concetti o i sentimenti che associ al jazz e come pensi che si evolverà nel presente e nel futuro?


GM: Potrebbe avvenire un’interessante fusione tra musiche di diversi paesi e il linguaggio del jazz. In realtà questo sta già succedendo con musicisti di varie aree geografiche che sono maestri nelle loro forme espressive locali e che sempre di più si impadroniscono anche del linguaggio jazzistico. Forse per qualcuno queste nuove forme espressive non si possono considerare propriamente jazz ma io penso invece che il jazz debba rimanere essenzialmente una musica popolare che debba rimanere vicino alla gente. Mi sembra invece che nella realtà occidentale stia accadendo il contrario!



JC: Tra i molti dischi che hai fatto per te o con altri ce ne è uno a cui sei particolarmente affezionato?


GM: Um abraço, registrato in duo con Roberto Taufic è sicuramente quello a cui oggi sono più affezionato. Tra l’altro è il disco con cui ha iniziato la sua produzione l’etichetta Picanto.



JC: Quali sono stati i tuoi maestri nel sax, nella musica, nella cultura, nella vita?


GM: L’elenco sarebbe veramente troppo lungo per quello che riguarda il sax, la musica e la cultura invece per quello che riguarda la vita, che abbraccia tutte queste forme, il mio maestro è Daisaku Ikeda.



JC: Quali sono i musicisti con cui ami collaborare?


GM: Attualmente Roberto Taufic, Dick Halligan e Danielle Di Majo.



JC: Cosa stai progettando a livello musicale per l’immediato futuro?


GM: Vorrei presentare le musiche originali di Mingus scritte per la colonna sonora del film Todo Modo con alcuni musicisti che hanno partecipato alla registrazione tra cui Jack Walrath. Le musiche non sono state utilizzate per il film e mi piacerebbe rendere giustizia a Mingus suonando live su alcune immagini scelte.