Via Veneto Jazz – VVJ076 – 2012
Barbara Casini: voce
Paolo Silvestri: arrangiamenti, direzione
Giovanni Agostino Frassetto: flauto, percussioni
Luca Lanza: sax alto, sax soprano
Dante Casu: sax alto
Massimo Carboni, Teodoro Ruzzettu: sax tenore
Marco Maiore: sax baritono
Luca Uras, Emanuele Dau, Pietro Pilo, Giovanni Sanna Passino: tromba, flicorno
Gavino Mele, Roberto Chelo: corno
Mario Corvini, Emiliano Desole: trombone
Antonio Pitzoi: chitarra
Mariano Tedde: pianoforte
Alessandro Zolo: basso
Luca Piana: batteria
Un lavoro frutto di grande costanza e prospettiva. Il percorso nel jazz e, soprattutto, nella musica brasiliana di Barbara Casini, la visione orchestrale matura di Paolo Silvestri e la solidità e la lunga esperienza dell’Orchestra Jazz della Sardegna.
Agora Tá è un lavoro vario e mette in evidenza la potenzialità dell’incontro tra i vari attori coinvolti. Se si considera il repertorio, questo è orientato in modo deciso verso il Brasile e in generale verso il Sud America: uno sguardo, però, non rivolto ai classici della bossa nova o ai grandi maestri conosciuti anche al grande pubblico, ma una scelta di canzoni dal song-book di autori comunque di gran pregio ma di norma meno “battuti” nelle scelte degli interpreti. È il riflesso dei molti progetti della cantante toscana – nel disco viene ripreso anche Cidade do amor demais, composto da Barbara Casini e Enrico Rava e presente in Vento, disco realizzato per Label Bleu alla fine degli anni ’90 – sempre aperti alle tanti anime di un mondo vasto, pullulante di sfumature stilistiche e personalità interessanti, continuamente capace di proporre evoluzioni e nuovi interpreti. La scelta operata per questo disco va da Ary Barroso a Milton Nascimento, passando per Sergio Natureza, Jacob do Bandolim, l’uruguaiano Jaime Roos e Pedro Caetano: in pratica, la risposta più efficace a uno spettro ampio che abbraccia Musica Popular Brasiliana, samba e bossa nova e richiama, pur senza affrontarle tutte, le influenze dei tanti ritmi provenienti dal Brasile.
Il lavoro di Paolo Silvestri si muove sulla varietà delle ispirazioni e del materiale, sulla qualità dello stesso e, va sottolineato, della scelta. Il punto di equilibrio seguito dagli arrangiamenti è unire gli accenti originari del materiale con il mondo espressivo di una big band jazz, senza snaturare né i primi né il secondo. La particolare conformazione dell’orchestra – la sezione dei tromboni è formata da due tromboni e due corni – offre una felice screziatura nei colori e nei suoni, dal vago accento cinematografico soprattutto quando Silvestri gioca con le sospensioni e negli spazi più rarefatti. L’equilibrio delle dinamiche, infatti, permette di passare con agilità dal vuoto al pieno, dal sussurrato ai corali più esplosivi.
Ad ampliare ulteriormente lo spettro sonoro ed espressivo entrano You’ve Changed, una delle ballad più malinconiche del repertorio degli standard resa in maniera morbida grazie a un intervento continuo e mirato dei fiati e il medley tra Y es asi di Jaime Roos e Passion Dance di McCoy Tyner.
La varietà del materiale e le scelte poco consuete rendono il lavoro sfaccettato, capace di proporre una visione personale, ma anche capace di suscitare curiosità per autori e brani. La libertà di potersi muovere in brani ben aderenti al repertorio del genere di appartenenza ma non consolidati nelle orecchie dei musicisti e degli ascoltatori da centinaia di esecuzioni permette a Paolo Silvestri, in sede di arrangiamento e direzione, e a Barbara Casini e all’Orchestra Jazz della Sardegna, in sede di esecuzione, di rileggere con freschezza le pagine scelte e di dare al percorso di Agora Tá un andamento fluido ed elegante.