Abeat Records – AB JZ 515 – 2012
Fabio Baù: tromba
Giuliana Beberi: sax tenore
Giorgio Beberi: sax baritono
Stefano Bertoli: batteria
Richard Moya Caballero: percussioni
Stefano Colpi: contrabbasso
Renzo De Rossi: pianoforte
Enrico Dellantonio: sax alto
Fiorenzo Zeni: sax tenore
Javier Girotto: sax baritono
Luigi Grata: trombone
Stefano Menato: sax alto, sax soprano
Hannes Mock: trombone
Hannes Petermair: trombone
Roberto Spadoni: direzione, chitarra
Christian Stanchina: tromba
Emiliano Tamanini: tromba
Paolo Trettel: tromba
Matteo Vagnarelli: trombone basso
Javier Girotto ha raggiunto dei livelli artistici impressionanti. Questa sua maestria viene fuori con forza da un progetto non semplice, in cui c’è da misurarsi con quel mostro sacro che è stato Gerry Mulligan. Qui abbiamo una big band, bravi professionisti, Roberto Spadoni direttore e Girotto che interpreta Mulligan con la sua voce dal taglio nostalgico e sudamericano.
Non c’è che dire, un disco ben riuscito e ben suonato, registrato dal vivo al Teatro Cristallo di Bolzano. Mulligan non è un fantasma che si aggira durante le interpretazioni dei suoi brani, ma una realtà moderna, renitente all’imitazione e ricca di sfumature, idee e, perché no, di toni colorati e solari. La riprova va cercata nelle versioni di quei capolavori che sono Lonesome Boulevard e Line for Lyons; per non dire con che vigore e forza viene eseguita Art of trumpet, con una duellante tromba solista e un Girotto affabulatore. Turnstile spicca per un imperioso arrangiamento e assolo di Spadoni, mentre l'”agitato” e latin Bernie’s Tune delizia l’ascoltatore con gli assolo di percussioni, baritono e trombone.
Il riposo, se così si può chiamare, arriva con la struggente ballad che Mulligan dedicò alla moglie e intitolata Etude for Franca. L’assolo di Girotto ha la consistenza della seta, avvolgente e nello stesso tempo sensuale. Della stessa risma è quello al pianoforte di Renzo De Rossi. Poi che ritmo Swing House! Quella che si ascolta è l’esecuzione tratta dalla partitura originale con i fiati che spingono come pistoni impazziti. Camminare nell’ombra è l’unico brano originale presente nel disco e occupa la nona traccia. È una “delicata” composizione del sassofonista Fiorenzo Zeni, ariosa nella partitura che prevede un dialogo serrato e crepuscolare tra baritono e soprano. Il penultimo brano è uno dei pezzi forti di Mulligan, Walkin’ Shoes. La band interpreta con coerenza lo spirito di questa composizione, aperta agli assolo e improvvisazioni dei fiati, che a turno raccontano in libertà la loro versione. Walkin’ with Jeru si chiude come giusto che sia, sotto forma di fiesta con il latin scatenato di Carioca.
Un disco che merita cinque stelle.