Keith Jarrett Quartet – Sleeper

Keith Jarrett Quartet - Sleeper

ECM Records – ECM2290/1 – 2012




Keith Jarrett: pianoforte

Jan Garbarek: sax tenore, sax soprano, flauto, percussioni

Palle Danielsson: contrabbasso

Jon Christensen: batteria, percussioni






Registrato a Tokyo nell’aprile del 1979, Sleeper riporta nel lettore il quartetto europeo di Keith Jarrett, quello formato con Jan Garbarek, Palle Danielsson e Jon Christensen. Una pagina fondamentale tanto nella definizione del suono del pianista e, se si vuole, della stessa etichetta quanto fulminea, dal momento che è durata poco più di tre anni e ha portato alla pubblicazione di My song nel 1977 e di Nude Ants, registrato dal vivo nel maggio del 1979 al Village Vanguard. Personal mountains, pubblicato nel 1989, e Sleeper sono stati registrati nel corso della stessa tournèe nell’aprile del 1979 a Tokyo.


Richard Ginell nel presentare Personal Mountains afferma che non fa parte dalle abitudini di Jarrett e di Manfred Eicher, patron della ECM, tenere nei cassetti per dieci anni del materiale per poi pubblicarlo. La risposta che offre ai lettori è principalmente nella contemporaneità con Nude Ants e quindi nella conseguente strategia di marketing di non proporre in modo simultaneo due lavori molto vicini tra loro.


Lo stesso ragionamento vale per Sleeper: pubblicato oggi a più di trent’anni dalla sua registrazione ci mette di fronte alla felice convergenza di elementi presenti nel quartetto. Nel 1979 il percorso di Jarrett così come quello della ECM ha superato il decennio e, in buona parte, condiviso: un periodo ricco di affermazioni di grande successo ed estremamente significative come i concerti in piano solo e le ultime pubblicazioni del quartetto americano quello con Charlie Haden, Paul Motian e Dewey Redman. L’etichetta da parte sua ha ormai definito il suo status grazie a lavori come quelli del Pat Metheny Quartet, Paul Bley, Mal Waldron e Chick Corea ma anche con i primi lavori di Bobo Stenson, Jan Garbarek e Terje Rypdal: la qualità sonora e il valore indiscusso di molti lavori, la predispozinoe alla ricerca e il carisma degli interpeti hanno quindi reso la ECM una garanzia sia per gli ascoltatori che per i musicisti. Il processo di crescita ha naturalmente investito anche i musicisti europei e, in particolare, i componenti del quartetto non ne sono immuni, anzi ne sono tra i più importanti artefici.


L’unione tra Jarrett, Garbarek, Danielsson e Christensen mette insieme curiosità e capacità di lasciar fluire all’interno delle improvvisazioni elementi di varia provenienza, attitudine melodica e lirica dei solisti e l’approccio modale, ipnotico e spesso furioso. La mutua influenza rende la miscela del quartetto assolutamente unica ed efficace: maturità e voglia di manifestare la propria visione del jazz danno alla musica presente in Sleeper una forza cristallina e una capacità espressiva che ciascuno dei quattro porterà nelle successive esperienze. I vari poli del quartetto sono allo stesso tempo “esotici” e familiari tra loro e questo permette di affrontare con accenti sempre diversi ogni passaggio della musica.


Sleeper – cosi come in precedenza Nude Ants e Personal Mountains – rappresenta in pieno la voce di questa formazione seminale. Un lavoro portato avanti in maniera organica attraverso una vena creativa ampia che sfocia in lunghe quanto equilibrate improvvisazioni, in dialoghi sempre intensi sostenuti dalla tessitura ritmica di enorme solidità, garantita da due tra i più importanti interpreti del ruolo nel jazz contemporaneo. Una voce sviluppata in maniera coerente grazie ad un percorso che supera il singolo disco e si concretizza nel concerto e nella necessaria e sempre più ricercata interazione all’interno del