Træben – Push

Træben - Push






Søren Ballegaard: sassofoni

Jens Larsen: chitarra

Olaf Meijer: contrabbasso

Haye Jellema: batteria





Træben è il nome di un quartetto – per metà olandese e per metà danese – che arriva con Push al suo secondo disco, dopo Nordic Project del 2009. Se volessimo inquadrarli con un definizione secca potremmo parlare di modern mainstream, ma si sa nel jazz le definizioni non sono necessariamente esaustive o conclusive. Le composizioni del chitarrista Jens Larsen – i brani sono tutti firmati da lui tranne Nothing of nothing at all proposta da Søren Ballegaard – seguono due fili che ampliano questo discorso: da una parte una attenzione generale alla cantabilità; dall’altra una predisposizione a cercare possibilità espressive nelle tradizioni del jazz.


Il quartetto accosta così attitudini diverse in un disco animato da piglio energico e propensione melodica. Come si diceva in precedenza, le tracce hanno temi ben individuabili su cui i quattro sviluppano assolo definiti, rispettosi sia delle strutture che dei presupposti. Allo stesso modo, lo sguardo alle varie stagioni del jazz permette di dare respiro alle dinamiche del quartetto e al dialogo tra i sassofoni di Søren Ballegaard e la chitarra di Jens Larsen e le risposte offerte dalla ritmica formata da Olaf Meijer e Haye Jellema, leggera nei toni quanto sicura nel sostenere i solisti.


Come osserva Hein van de Geyn nelle note di copertina, Træben rappresenta un valido esempio di quanto avviene nel jazz odierno: musicisti in grado di improvvisare con proprietà di linguaggio e di veicolare attraverso composizioni originali la propria visione del jazz. La risposta offerta dal quartetto è in una scrittura che attinge al patrimonio proveniente dalla storia e si misura con le sonorità più vicine nel tempo per trovare in una voce omogenea e coerente il suo sbocco naturale. Le dieci tracce originali del disco – sia le ballate che i temi ritmicamente più sostenuti – propongono una visione morbida e priva di spigoli vivi, tranne forse nel tema portante di We’ll Let You Know ma anche qui vengono stemperati da alcuni passaggi più lirici. E questa diventa la cifra caratteristica del quartetto: nel disco si incontrano colori tenui e vitalità, grazie a soluzioni ritmiche diversificate per i vari brani ma sempre mirate a sfumare le eventuali frizioni.


Il quartetto veicola la propria energia nella definizione del suono e di una poetica che scorre nelle varie tracce. E in questo modo si torna all’idea di partenza, alla definizione di modern mainstream: e se temi e sonorità lasciano trasparire anche, e come potrebbe essere diversamente, ascolti provenienti dal pop o dal rock, la chiave stilistica di Træben è nel ricondurli all’interno del jazz e lasciarli reagire con la morbida miscela della sua front line.