Dodicilune Records – Ed 301 – 2012
Michael Rosen: sax tenore
Daniele Tittarelli: sax tenore
Greg Burk: pianoforte
Francesco Ponticelli: contrabbasso
Adam Pache: batteria
Magari pretenzioso e immodesto negli enunciati, il free interplay dichiarato fondante nelle soluzioni del presente Ipso Facto è uno stato ibrido ove le energie epidermiche cool incontrano le vedute devianti di inquieti, grandi padri del jazz quali Monk e Tristano – stili programmatici a parte, certo è solida la credibilità maturata sul campo da due solisti di profilo, quali gli statunitensi Michael Rosen e Greg Burke, dal girovago drummer australiano Adam Pache e non minimo lo sperimentato mestiere di Daniele Tittarelli e Francesco Ponticelli, e nella discesa in campo del quintetto Edge, affilate le armi dell’eloquenza e intonato l’arsenale strumentale, si percepisce l’intenzione di mantenere alta la guardia della ripresa del discorso jazz radicato nei suoi stilemi fondamentali, nella volitività della messa di voce e nella solidità di tocco.
Forti, nitidi, i talenti del sintonizzato quintetto sono spesi lungo la vivace sequenza, articolata nei capricciosi, umorali, obliqui andamenti di Self Determination o Sako Bako (probabilmente i più in linea con il programma stilistico annunciato), segnata dal viraggio in sensibilità e attenuazione dei volumi delle intime, crepuscolari ballad Hymn for Her e Bodyless Soul, scossa dalle scoppiettanti piattaforme di danza (As it were e l’ancora più trascinante e spedita Jaguar) e dalle energie più vive e a fior di pelle di Corner Revelation.
“Sempre energetica, sempre vitale, sempre alla ricerca di una reale coesione del gruppo, l’esecuzione e le composizioni fissate in questo disco danno un senso reale delle loro controparti live” nelle parole del “padrino e garante” Ralph Towner, che nel vergare le note di copertina, orienta altresì le coordinate dell’ascolto: ensemble che non si propone di scardinare i battenti della forma, né di sollevare barricate di radicalità, Edge nella sua ricerca di compiutezza esteriore non toglie comunque forza ai testa-a-testa di grande intesa e vigore tra Rosen e Tittarelli, al mimetico drumming di Pache, alla pasta elastica del basso di Ponticelli, certamente non ultimo al talento polimorfo e sottile di Burk.
Positiva messa a punto del jazz di maniera come viene inteso dai nostri grandi praticanti e dai partner d’importazione dai due versanti oceanici, Ipso Facto è elargizione di una musicalità d’insieme di solida preparazione, esondante nei suoi umori forti, contagiosi, positivi.