Foto: Fabio Ciminiera
Accordion Art Festival 2009
Mosciano Sant’Angelo – 19/21.6.2009
Festival dedicato al mondo della fisarmonica e al suo utilizzo nei vari generi musicali dalla classica alla world music, l’Accordion Art Festival, diretto da Renzo Ruggieri e presieduto da Claudi Azzaro, è giunto alla sua terza edizione promuovendo una serie di nuove iniziative.
Innanzitutto i vari concorsi proposti quest’anno dal festival: l’Italia Award, le selezioni italiane per il Campionato mondiale della Fisarmonica e l’Orpheus Award. Le prime due competizioni sono state rivolte a musicisti emergenti, desiderosi di mettere in mostra le proprie capacità e di crescere attraverso il confronto con una giuria e una competizione serrata. Se il primo concorso era aperto a diverse classi di strumento (fisarmoniche, ma anche chitarra, canto, pianoforte), il secondo ha coinvolti in modo esclusivo i fisarmonicisti in un turno di eliminazione preliminare in vista del Trofeo Mondiale che si terrà ad Albufeira nel prossimo mese di settembre.
L’Orpheus Award ha riguardato invece opere di fisarmonicisti edite nel 2008. Un Oscar della fisarmonica italiana, suddiviso nelle categorie Classica, Jazz e World Music. Le tre giurie di critici scelti dalla direzione artistica hanno assegnato i premi, rispettivamente, a Claudio Jacomucci (per il disco Wonderlands) a Luciano Biondini (per il suo live in solo Prima del Cuore) e a Fabio Rossato (per il CD Impressioni Lontane realizzato con Ivan Tibolla). Infine è stato assegnato l’Orpheus alla Carriera a Peppino Principe giunto appositamente a Mosciano Sant’Angelo per ritirare il premio.
Sono stati quattro i concerti della rassegna ospitati nella Chiesa del Santissimo Rosario. L’Orchestra Mantici Armoniosi diretta dal Maestro Paolo Picchio ha aperto la rassegna venerdì 19 giugno; il giorno successivo è stata la volta di Massimiliano Pitocco accompagnato dal chitarrista Adrian Fioramonti; la serata conclusiva è stata affidata alle esibizioni in solo di Antonio Spaccarotella e Ludovic Beier.
Quattro concerti per esplorare suggestioni differenti di uno strumento dalle tante anime, classica, jazz, virtuosistica, popolare, contemporanea. Come è facile immaginare, i confini dei generi non sono poi così netti e ogni concerto ha messo in mostra come modi di suonare e di intendere lo strumento, influenze e punti di riferimento si intersechino in modo pressoché inestricabile nello stile dei vari musicsaiti. A dare un esempio di questa visione sono stati i due concerti della domenica: indicati da programma, il primo, come concerto di Variété il secondo come concerto Jazz, hanno invece messo in evidenza una dimensione espressiva comune fatta di virtuosismo strumentale e feeling espositivo, di improvvisazione e rispetto dei temi, una dimensione animata soprattutto dalla voglia di sintesi tra linguaggi tipica del jazz europeo odierno.
Il concerto di Massimiliano Pitocco e Adrian Fioramonti si è incentrato sulle musiche di Astor Piazzolla e ad alcune composizioni originali dei due musicisti. L’accostamento di chitarra e bandoneon è già di per sé estremamente suggestivo; il modo di suonare, la grande padronanza dei rispettivi strumenti e, soprattutto, l’interazione naturale e profonda portata sul palco dai due musicisti hanno fatto il resto. La fortuna del periodo storico attuale è quella di poter attingere a fonti diverse e di permettere a musicisti attenti e curiosi di suonare una musica che si nutra di questa pluralità. Il concerto di Pitocco e Fioramonti ha unito all’attitudine classica accenti di varia provenienza in una fusione estremamente coerente e sempre equilibrata.