David Liebman Trio – Lieb plays the Blues à la Trane

David Liebman Trio - Lieb plays the Blues à la Trane

Day Break – DBCHR 75978 – 2011




David Liebman: sax soprano e tenore

Marius Beets: contrabbasso

Eric Ineke: batteria





Tribute to.


Quando a porgerlo è a sua volta un Maestro, o comunque un caposcuola o un solista/autore solidamente affermato, bisogna tener conto del valore aggiunto importato dalla personalità e dal variamente composito background dello stesso.
Se in questi giorni sono alla nostra attenzione i tributi ad esempio di Aki Takase a Duke Ellington o Alexander von Schlippenbach a Thelonious Monk, per la ricorrenza della scomparsa di John Coltrane ci è tornato alla mente un recente album di David Liebman in trio con Marius Beets e Eric Ineke.


La prolificità discografica di “Lieb” non è un dato nuovo (e a tal proposito ci sovviene anche di un’altra sua recente incisione per Jazzwerkstatt dedicata a Coleman, oltre all’incursione su Kurt Weill di poco precedente) ma sembra che almeno da Trane il solido sopranista-tenorista possa vantare l’acquisizione di diversi tratti formativi, peraltro ampiamente celebrati nelle proprie inclusioni di repertorio.


“Per tanti anni fino alla fine degli ’80 mi sono astenuto apposta dal registrare brani di Coltrane per l’ovvio bisogno di sfuggire alla sua titanica (benché positiva) influenza anche sulla mia vita: tutti coloro che mi hanno sentito parlare sanno che ascoltarlo dal vivo negli anni ’60 è stato per me una rivelazione”.


Pacificati gli influssi e raggiunti con questi i dovuti equilibri creativi, Liebman riconosce un valore basilare all’album Coltrane plays the Blues, e il derivato, qui presente e denso programma si fonda su tre tunes coltraniane poste centralmente, introdotte dalla davisiana All Blues e aventi ad epilogo l’ellingtoniana Take the Coltrane.


La performance di Liebman riespone le fluide, spesso torrenziali asperità che lo caratterizzano al soprano e incarna una poco contenibile, dissonante trance al tenore di scavo profondo, mentre di suo la coppia ritmica si mostra coinvolta, fitta e martellante, trovando nel contrabbasso di Marius Beets elastica e pastosa eloquenza mentre, del drumming alla Elvin Jones, Eric Ineke offre una versione certamente meno plastica ma almeno risonante delle complesse poliritmie e delle densità di tappeto percussivo, e l’insieme cresce per calore e per presenza nella progressione del set. Il tutto rende una rievocazione coltraniana, se non capitale, certamente partecipativa e fortemente evocativa, captando in Up against the wall, Mr P.C. e Village Blues l’espressività di fuoco che marchiò, tra l’altro, i primi tratti del passaggio solistico ed espressivo dal bop al free, ma anche lo spirito di rivolta, in via storicamente sempre meno sommessa, del blues.


“Per i praticanti di bebop, il blues è stato un vecchio amico cui bisognava far visita, pressoché obbligatorio farlo. Quando io ascolto del blues ben suonato, trovo che sia un’affermazione dell’animo umano” ancora, secondo le affermazioni di Liebman, che – certo fuor d’opportunismo storico – ci sentiamo di condividere almeno come accompagnamento e chiave al corroborante ascolto.