Splasc(h) Records – 2013
Massimo Barbiero: marimba, vibrafono, gong, percussioni, composizione
Matteo Cigna: vibrafono, marimba, dou dun
Andrea Strabuzzi: percussioni, tom, timpani
Alex Quagliotti: batteria, steel drum
Stefano Bertoli: batteria
Doudou Kwateh: percussioni, haalam, djembé, voce
Doussu Tourré: djembé, tamà
Laura Conti, Marta Raviglia, Sabrina Oliveti: voci
Hamid Drake: batteria
Thomas Guei: djembé
Gabriele Luttino: percussioni
Il progetto Odwalla procede a gonfie vele così come la creatività del suo deus ex machina Massimo Barbiero, instancabile costruttore di suoni, composizioni e lavori originali. È da circa un paio di decenni che Barbiero con l’ausilio di musicisti stabili e ospiti di rilievo da alle stampe dischi di alto profilo artistico e dal contenuto jazzistico variegato e ricco di spunti su cui riflettere. Questa volta ci propone un disco doppio composto da un cd e da un dvd. Entrambi strettamente live (il primo registrato all’Open World Jazz Festival di Ivrea; l’altro ad Ankara), per cogliere al meglio le performance di un gruppo che costruisce la sua musicalità sul sentire del momento, sull’urgenza del messaggio, sulla forza delle percussioni e dell’energia che sprigionano. Bene ha fatto Barbiero ad affiancare al disco il dvd per meglio comunicare, a chi non li ha mai visti dal vivo, questa loro genuina e spontanea forza danzante e musicale. Difatti, il dvd si pone su un altro piano rispetto al disco: è complementare e allo stesso indipendente. In primo piano compare la danza, scompaiono le voci, la ritmica si fa più fitta nei dialoghi e nelle sfide tra percussionisti, adombrando un clima afrocentrico. I brani suonati rientrano nel repertorio del gruppo e assumono una morfologia altra rispetto alle versioni originarie. Tornando al cd, e facendolo girare nel lettore, si nota subito un cambio di rotta, e cioè l’uso delle voci (Laura Conti, Marta Raviglia e Sabrina Oliveti), che vanno ad arricchire un repertorio di brani (sei), che fanno parte della storia di questa importante formazione jazzistica italiana. Già di per sé i pezzi hanno un’intima cantabilità che si portano appresso in termini di DNA, di tradizione creativa legata alle idee di Barbiero. L’aggiunta dello strumento “voce?” e di tutta una serie di percussioni e percussionisti (Drake, Guei, Kwateh, Strabuzzi, Tourré, Luttino, Bertoli, Quagliotti, ecc.) che rafforzano l’espressività del canto riempiendo l’atmosfera di colori, rimandi, timbri ed effetti, fanno diventare gli stessi brani una felice variante rispetto a quello che erano, esaltandone la loro duttilità e melodia, senza deprimere la grana e il nucleo primigenio. Ankara Live è un prezioso documento sonoro e visivo, indispensabile per chi già ascolta gli Odwalla; fondamentale invece per tutti coloro che vogliono conoscere le loro gesta artistiche e innamorarsi di una splendida composizione intitolata Cristiana. Altamente consigliato!